L’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, ha accolto l’invito di Papa Francesco, rilanciato anche dalla Conferenza Episcopale Italiana, per vivere lunedì 7 ottobre una giornata di preghiera e digiuno per la pace nel mondo. Il pastore della Chiesa udinese presiederà la preghiera del Santo Rosario a Udine, nella Basilica della Beata Vergine delle Grazie. Iniziative in tutta l’Arcidiocesi. Il messaggio dell’Arcivescovo.
La preghiera per la pace, assieme alla pratica del digiuno. È ciò che Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa il prossimo lunedì 7 ottobre, memoria della Beata Vergine del Rosario e primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele. Mentre il conflitto in Medio Oriente si aggrava e si allarga e quando ancora non si intravede uno spiraglio di “cessate il fuoco” in Ucraina, la Chiesa si riunirà dunque in preghiera per chiedere con voce unanime il dono della pace. E lo farà anche in Friuli: a Udine l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba presiederà un Santo Rosario alle 19.30 nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie. Nel suo messaggio alla Chiesa udinese, che riportiamo di seguito, mons. Lamba ha invitato a pregare anche «nelle case, nei luoghi di cura e nelle comunità locali».
Il messaggio dell’arcivescovo mons. Riccardo Lamba
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
aprendo la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, martedì 2 ottobre, Papa Francesco ha chiesto a tutti di vivere il prossimo 7 ottobre, memoria liturgica della B.V. Maria del Rosario, una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo.
Ce n’è bisogno, soprattutto in quest’ora drammatica della nostra storia, mentre i venti di guerra e i fuochi della violenza continuano a sconvolgere interi popoli e Nazioni.
Anche la nostra Chiesa udinese, che ha conosciuto bene la tragedia delle guerre nel secolo scorso, aderisce a questo appello del Papa: lunedì 7 alle ore 19.30 ci ritroveremo nella Basilica della Beata Vergine delle Grazie per chiedere, per intercessione di Maria, con la recita del Santo Rosario, il dono della pace.
Quanti non potranno essere fisicamente presenti si uniranno a noi spiritualmente dalle loro case, dai luoghi di cura e dalle loro comunità locali.
+ Riccardo Lamba, arcivescovo