Salute: Telesca, standardizzare cure per dare più Europa ai cittadini

Grado, 24 mar – Dalla collaborazione internazionale non possono
che scaturire anche condizioni migliori di salute per i cittadini
del Friuli Venezia Giulia e delle realtà contermini, assieme a
opportunità di crescita per la sanità, e di ottimizzazione delle
prestazioni erogate anche a chi si sposta tra Paesi diversi.
Mentre per una realtà a forte vocazione turistica quale è il
Friuli Venezia Giulia i servizi sanitari e la loro organizzazione
rappresentano un valore aggiunto anche ai fini dell’attrazione
turistica.

Questi sono i concetti cardine dell’intervento dell’assessore
regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, a conclusione della
conferenza internazionale tra le realtà sanitarie di Friuli
Venezia Giulia, Austria, Repubblica Ceca, Germania e Slovenia sui
temi del turismo sanitario transnazionale.

Telesca ha ricordato il percorso comune già avviato, che mira a
intercettare le nuove esigenze di salute dei cittadini derivanti
dai cambiamenti, dalla ricerca del benessere, dai mutati stili di
vita, evidenziando i tre elementi attorno ai quali si è
imperniato il confronto odierno: assistenza sanitaria
transfrontaliera, connessione tra turismo e salute, centri
termali come occasioni per il benessere.

Riprendendo anche l’intervento di Leopoldo Comisso, dell’azienda
sanitaria n.2 Bassa friulana isontina (il quale si era soffermato
sugli esiti del progetto HoNCAB, indagine su sanità e turismo, e
sulla rete europea di ospedali per l’assistenza sanitaria
transfrontaliera, che implica la condivisione di esperienze
pratiche sulle tematiche della mobilità transfrontaliera),
l’assessore ha affermato che “occorre standardizzare le cure per
dare più Europa ai
cittadini”. E il sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia,
riconosciuto per la sua eccellenza, è un complemento efficace
alla qualità del turismo. In una logica sinergica tra i settori
turistico, dell’invecchiamento attivo, e del benessere, da
sviluppare secondo programmi strutturati e condivisi, tra tutti i
diversi soggetti interessati.

La mobilità sanitaria internazionale è un fenomeno in aumento,
che secondo l’Ue ha un valore di 10 miliardi di euro.

Infatti se il turismo sanitario, è stato detto nel corso del
convegno, può essere considerato un fenomeno di nicchia, esso è
però fortemente correlato alla mobilità turistica internazionale,
e presenta dunque interazioni con le attività turistiche presenti
sul territorio, ma può anche avere positive ricadute economiche,
in particolare nelle zone vocate al termalismo.

Il sistema della mobilità internazionale si colloca come parte
del più vasto sistema di assistenza a carico dello Stato, e ha lo
scopo di tutelare, anche dal punto di vista dell’assistenza
sanitaria, i cittadini che si spostano all’interno della Ue,
della Svizzera, dello spazio economico europeo e dei paesi
convenzionati con i quali sono in vigore accordi di sicurezza
sociale.

Un altra opportunità per migliorare la salute nell’ambito della
sanità transnazionale, trattata nella giornata, è stata
rappresentata dal progetto HoNCAB, cofinanziato dalla Commissione
europea per il periodo 2008-2013, che ha consentito di creare una
rete di ospedali pilota di Friuli Venezia Giulia, Austria e
Slovenia per la condivisione di esperienze sulle tematiche della
mobilità transfrontaliera.

Tematiche, che sono state al centro di uno specifico pacchetto,
il WP8, che è stato coordinato a livello europeo dall’Azienda
sanitaria n.5 Bassa friulana (ora Azienda n.2 Bassa friulana
isontina) con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla
sanità transfrontaliera di sei diversi paesi.

Ne è nata un’esperienza che ha attivato azioni concrete per la
tutela sanitaria dei cittadini che si spostano oltre i confini
dei rispettivi paesi.

I lavori, nella tarda mattinata, avevano permesso di valutare le
prospettive che si aprono, per il turismo sanitario di livello
internazionale, nelle diverse realtà considerate dal convegno,
attraverso la voce di esperti, manager del settore della salute,
specialisti nella riabilitazione e nei trattamenti termali.

In particolare si è parlato delle esperienze delle terme di Grado
e di quelle nella Repubblica slovena, in Germania e in Austria,
per affrontare poi gli argomenti della mobilità internazionale
sanitaria, prevista dalle direttive europee, ovvero del diritto
dei cittadini dell’Europa comunitaria di poter scegliere di
curarsi in qualsiasi Paese della Ue.

Diritto, che può essere considerato come un’opportunità economica
per il settore turistico: la mobilità sanitaria consente infatti,
nel contempo, di offrire occasioni di salute, valorizzando la
proposta sanitaria per i cittadini comunitari, e di attivare
servizi dedicati, volti a favorire la riabilitazione e le cure.

Prima dell’intervento conclusivo dell’assessore Telesca, si era
svolta una tavola rotonda alla quale hanno partecipato gli
europarlamentari Martina Dlabaiova, della Repubblica Ceca, e
Alojz Pelerle, della Slovenia.
ARC/CM

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