Aspettando l’Adunata – domenica 7 maggio esibizione sotterranea del Coro Ardito Desio nelle Grotte di Villanova 

 In una sorta di inaugurazione sotterranea della 94^ adunata nazionale degli alpini, il Coro “Ardito Desio” dell’Ana di Palmanova si esibirà, domenica 7 maggionelle Grotte di Villanova, con 25 componenti ed un nutrito programma, sotto la direzione del maestro Nazario Modesti: lo spettacolo si svolgerà nella maestosa Sala Regina Margherita e avrà inizio alle 11.45; la discesa nel sito ipogeo è prevista per le 11.15.

La giornata, però, offrirà anche un altro solenne evento: per le 10.30 (ritrovo mezz’ora prima, alla Reception delle Grotte) è infatti in programma una cerimonia per il 25° anniversario dell’edificazione della cappella della Mlaciza, sbocco di una storia davvero particolare, una specie di leggenda dai toni mistici che affonda le sue radici alla fine del 1800. Protagonista fu Pietro Pinosa, bisnonno paterno dell’attuale vicesindaco (e presidente del Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte di Villanova) Mauro Pinosa: colpito da una malattia giudicata allora incurabile, scolpì nel legno un Gesù Crocefisso e lo pose sotto il letto, facendo voto di installarlo, qualora gli fosse stata concessa la grazia della guarigione, in località Mlaciza, dove quando ancora non esistevano le strade si incrociavano i 9 sentieri che portavano nelle varie località dell’Alta Val Torre. E Pietro non solo guarì, ma visse fino a 87 anni: onorando l’impegno, costruì una piccola ancona in legno e lamiera e vi collocò il Crocefisso, che lì rimase finché qualcuno, dopo il terremoto del ’76, lo fece sparire. A nulla valsero le ricerche, sfociate solo nel rinvenimento della croce: per tre volte furono installati altri piccoli Crocifissi nella vecchia ancona, ma tutti subirono la sorte del primo. Nel 1988, poi, Mauro Pinosa decise – alla nascita del figlio Luigi – di realizzare l’attuale cappella: e fu proprio allora che un paesano, Marco Lovo, ritrovò nei boschi, sepolto tra i rovi e il fogliame, il Cristo originale, decapitato, senza braccia e senza una gamba. Si gridò quasi al miracolo: l’opera, restaurata da Valeriano Lendaro, di Pradielis (che all’epoca operava nel suo laboratorio di Prato, in Toscana), fu ricollocata nella cappella di cui domenica si celebrerà il 25°. Nell’occasione sarà ricordato – a due anni dalla scomparsa – il capomastro Pierino Negro, alpino della 12esima compagnia “La Terribile” del Tolmezzo, il cui ruolo fu determinante nell’opera di edificazione.

Davanti alla cappella il Coro “Ardito Desio” eseguirà l’Ave Maria di Bepi De Marzi, per ricordare il capitano delle Frecce Tricolori Alessio Ghersi, deceduto insieme ad un parente, nei giorni scorsi, in un incidente aereo verificatosi proprio nell’Alta Val Torre.

Dopo l’esibizione del Coro “Ardito Desio” si terrà un momento conviviale nella piazza coperta del paese. La manifestazione è il frutto della collaborazione tra la popolazione del paese, il Comune, il Gelgv,  l’Associazione Valli del Torre, il Gruppo Alpini Val Torre – Lusevera e la sezione Ana di Palmanova.