Attività produttive: bando Mise punta a ritorno occupazionale

Trieste, 3 ott – L’avviso pubblico del Mise per la
riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi
industriale complessa di Trieste, per il quale sono stati
stanziati dal Ministero dello sviluppo economico 15 milioni di
euro, ha come obiettivo garantire un ritorno occupazionale di
medio-lungo periodo.

È quanto emerso dal primo della serie di incontri tecnici, al
quale ha partecipato anche il dirigente di Invitalia Corrado
Diotallevi, per illustrare i dettagli del bando alle associazioni
di categoria ed alle banche, al quale hanno preso parte, tra gli
altri, il presidente della Camera di commercio della Venezia
Giulia, Antonio Paoletti, il vice presidente di Confcommercio
Trieste e presidente del Frie, Franco Rigutti, e il presidente di
Confartigianato Trieste, Dario Bruni.

Proprio per favorire il rilancio dell’occupazione il bando
include inoltre l’obbligo per le imprese partecipanti di
selezionare prioritariamente tra i nuovi assunti i lavoratori del
bacino occupazionale individuato dal bando che comprende tra gli
altri lavoratori provenienti dal settore siderurgico e dal suo
indotto e disoccupati o percettori di ammortizzatori sociali del
territorio interessato.

Durante il meeting è stato evidenziato che l’avviso è rivolto ad
aziende in grado di sviluppare investimenti tali da aumentare i
livelli occupazionali del territorio triestino, come dimostra il
fatto che la spesa minima ammissibile sia stata fissata in
maniera inderogabile nella normativa nazionale a 1,5 milioni di
euro. A favore di progetti di dimensioni più contenute sono stati
infatti già stati messi a disposizione dalla Regione altri
strumenti inseriti nella legge Rilancimpresa, volta a rafforzare
il tessuto produttivo locale attraverso la realizzazione di
iniziative imprenditoriali e l’attrazione di nuovi investimenti.

Con i fondi regionali allocati per l’area per complessivi
13.282.388 euro, sono già stati finanziati progetti per ricerca e
sviluppo destinati al 75% a micro e piccole imprese e progetti
per investimenti legati alla riconversione di siti produttivi
destinati all’84 % a micro e piccole imprese.

Per quanto riguarda gli ulteriori fondi nazionali messi a
disposizione dell’area, come ha spiegato Diotallevi “la novità
recentemente introdotta è che per le aree di crisi industriale
complessa, in presenza di un accordo di programma, è possibile –
sulla base dei fabbisogni di sviluppo dei territori – derogare
alla normativa nazionale. Si tratta di un approccio diverso
rispetto al passato, che ha abbandonato gli interventi a pioggia,
a favore di strumenti più mirati. Inoltre sono concessi termini
temporali precisi per la realizzazione del programma di
investimento (massimo 3 anni) e per la realizzazione del
programma occupazionale (massimo un anno dall’ultimazione
dell’investimento)”.

Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere
presentate a Invitalia a partire dal 31 ottobre 2017 e fino al 30
novembre 2017 e gli investimenti devono essere realizzati
nell’area di crisi industriale complessa di Trieste, che
comprende il comprensorio dell’Ente Zona Industriale di Trieste
(Ezit), ora in liquidazione, la zona industriale dell’ex Arsenale
e le aree demaniali in concessione alla Siderurgica Triestina,
con l’esclusione della piattaforma logistica (primo e secondo
stralcio).

Sono previsti, inoltre, due incontri di presentazione del bando
alle aziende interessate, in occasione dei quali le aziende
potranno prenotare anche incontri “one to one” per verificare le
opportunità e gli adempimenti.
ARC/MA/ep

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