Cagliari-Udinese, Guidolin “Speravo fosse un esodo, purtroppo non sarà così”

In vista della partita di Trieste contro il Cagliari il mister bianconero è intervenuto nella consueta conferenza stampa di presentazione dell’incontro. Il tecnico si è districato tra metafore ciclistiche e considerazioni sui tifosi presenti al Rocco.

L’Udinese come un velocista, che arriva da dietro e poi ha più birra degli altri?

Speriamo sia così. Come sa bene chi fa sport le giornate non sono sempre uguali. Andiamo a fare una partita co la stessa umiltà e determinazione. Sarà molto difficile qualificarci per l’Europa e vogliamo giocare tutte le nostre carte.

La più difficile tra le partite che mancano?

Sarà difficile per l’avversario, visto che nelle ultime due giornate hanno battuto l’Inter e perso nel recupero col Napoli, due squadre più forti di noi. Dal punto di vista della qualità sono a un ottimo livello, sono sereni perché hanno raggiunto un buon obiettivo. alle altre ci penserò quando sarà il momento.  Forse il nostro campionato non è il più bello, ma il più difficile, dovremo essere concentrati fino alla fine.

Aria di derby pur con lo stadio semivuoto?

Speravo fosse un esodo, poi mi sono accorto che così non sarebbe stato purtroppo. Non entro nel merito della questione, ma posso solo dire che mi dispiace. La sicurezza prima di tutto, ma a forza di rendere difficoltoso l’avvicinarsi allo stadio non si aiuta la gente, con la semplicità che dovrebbe essere di questo mondo.

Non le sembra che dovrebbe avere una posizione più forte?

Non lo faccio per questioni di diplomazia. Ci sono persone che devono prendere delle decisioni in merito, e vuol dire che ci sarà stata una logica. In futuro spero si faccia qualcosa di diverso.

Udinese come le tedesche: giovani e programmazione.

E’ anche per questo che sono orgoglioso di essere l’allenatore dell’Udinese. Sei o sette anni fa ero a Palermo, si vedeva la Bundesliga e si vedevano stadi sempre pieni. Io pensavo che quel modo di fare calcio gli avrebbe garantito questi risultati. Vedere le partite in televisione, la politica dei vivai, non può che portare a dei risultati positivi. Quello è il modello. Meritano le soddisfazioni che hanno, perché niente nasce per caso. Con la programmazione le cose si conquistano.

Il miglior gioco in Italia ultimamente?

Queste considerazioni le lasciamo ai critici. Sappiamo di stare bene e che dobbiamo dimenticare quello che si è fatto, buttandosi sull’impegno che arriva, quello di domani.

Abbondanza in attacco.

Sceglierò in base ad alcune considerazioni legate all’equilibrio, stato di forma, settimana dei singoli elementi. Bisogna riflettere e pensarci bene.

Muriel e Di Natale assieme?

Non lo so.

Con il gruppo in emergenza non era semplice, ora che ha tutti i giocatori i risultati vengono.

Fino a Natale è stato tutto molto impegnativo, a partire dal preliminare. Il gruppo ha tenuto, e poi abbiamo costruito una classifica prima serena e adesso bellissima. I tanti disagi aumentano il merito dei giocatori, che hanno tenuto duro nella difficoltà.

Una trasferta speciale con 2.000 tifosi.

A Parma è stato bellissimo vedere tanta gente e la cosa ci ha responsabilizzati. I tifosi che vengono in trasferta sono quelli che soffrono di più con noi e dare soddisfazione a chi ci segue fuori è bellissimo per me. Domani sarà particolare. Sarebbero potuti essere molti di più, ma a chi verrà cercheremo di regalare gioie.

Con una rosa come quella di quest’anno si potrà giocare su tre fronti l’anno prossimo?

Questo gruppo si è competitivo. Se fosse così direi di si, potremmo farlo.

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