Caso Powell: l’atleta si difende “Mai assunto sostanze, errori nei test interni”

(foto archivio) ecco le dichiarazioni che il quotidiano “The Gleaner” riporta a firma di Asafa Powell

Confermo che una dei test antidoping a cui sono stato sottoposto ai Trials giamaicani nello scorso giugno sono risultate positive

La sostanza sospetta è l’oxilofrina che è considerata dopante e classificata fra gli stimolanti

Voglio tranquillizzare la mia famiglia, i miei amici e tutti i miei tifosi nel mondo  che non ho mai preso volontariamente e scientemente nessun aiuto o sostanze che infrangessero le regole. Non sono, e non sono mai stato un baro

La mia squadra è sottoposta a un’indagine internazionale e stiamo collaborando per capire come queste sostanze proibite siano entrate nel nostro sistema

Assicuro che scopriremo come queste sostanze proibite abbiano passato i nostri test interni per essere sicuri che non accada mai più

il mio approccio verso i test antidoping è conosciuto e mi sono sottoposto ogniqualvolta mi sia stato richiesto. Questo risultato di positività mi devasta in tutti sensi

Professionalmente mi preclude ogni possibilità di far parte della squadra giamaicana ai prossimi mondiali a Mosca

Personalmente è un prezzo salatissimo. Scrivo queste parole sapendo che la mia famiglia, i miei amici e i miei tifosi e tutto il mio paese sono a bocca aperta per questi sviluppi. Sono del tutto sorpreso dal risultato positivo del test antidoping. In ogni caso confido di uscirne ancora più forte e saggio e meglio preparato a sostenere le difficoltà di una vita da atleta

Accetto le conseguenze della positività. Dopo tutto c’è solo un Asafa Powell.

Il mio errore non è stato quello di barare ma di non essere abbastanza accurato nei controlli. Voglio ribadire che in tutta la mia carriera non ho mai assunto sostanze per migliorare le mie prestazioni. Non è una cosa in cui credo

Voglio ringraziare tutte le persone che si sono mobilitate per sostenermi e questa esperienze mi ricorda ancora una volta quanto sia stato fortunato a fare quello che mi piace per vivere

tratto da The gleaner

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