Economia: Bini, 18 mln contributi a fondo perduto a settori dl Ristori

Intesa con parti sociali, accrediti entro metà dicembre

Udine, 2 nov – Il Fondo emergenza da 18 milioni di euro
introdotto con l’assestamento di bilancio autunnale sarà
utilizzato per erogare contributi a fondo perduto alle stesse
categorie economiche penalizzate dall’ultimo dpcm nazionale.

È questo il criterio generale che l’assessore regionale alle
Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha condiviso oggi con i
sindacati e con i rappresentanti delle categorie economiche nel
corso di due incontri tenutisi nel pomeriggio con l’obiettivo di
definire le modalità di utilizzo del Fondo regionale.

“Il nostro obiettivo è fare tutti gli sforzi possibili per andare
incontro alle categorie più penalizzate sovrapponendoci ai codici
Ateco del Dpcm Ristori e aggiungendo alcune categorie come, a
titolo esemplificativo, le agenzie di viaggio e tour operator che
non sono chiusi ma è come se lo fossero”, ha spiegato Bini,
aggiungendo che “il secondo obiettivo che ci siamo dati è la
velocità di erogazione: dobbiamo essere in grado di processare
tutte le pratiche affinché entro metà dicembre i contributi siano
accreditati ai beneficiari”.

Tra le categorie da ristorare Bini indica anche le imprese del
mondo della cultura, ricreative, sportive, i cinema, noleggio
attrezzature e spettacoli, trasporto privato. “Stiamo valutando
in queste ore come integrare le categorie escluse dal Dpcm
governativo rispetto al tessuto economico regionale, fermo
restando che questo fondo andrà a beneficio prevalente del
settore terziario”, ha detto Bini.

Il meccanismo di accesso al contributo sarà articolato in due
modalità: da un lato, un accredito una tantum diretto a tutti
coloro che avevano già fatto domanda sulla prima linea
contributiva (34 milioni di euro licenziati a luglio);
dall’altro, la possibilità di accedere al ristoro ex novo per le
partite Iva che non rientravano nel primo bando.

Quanto alle modalità di domanda Bini ha garantito che sarà
improntata alla massima semplificazione, senza necessità di
presentare alcun genere di documentazione se non
un’autocertificazione come già avvenuto per la prima tranche dei
ristori anti-crisi.

Relativamente all’ammontare degli importi “non siamo ancora in
grado di dare una determinazione specifica – ha affermato Bini -,
ma intendiamo offrire cifre non troppo esigue, tali da dare una
garanzia di tenuta alle attività economiche che affrontano questa
seconda ondata”.

Bini ha inoltre concordato con i rappresentanti dei sindacati
(Villiam Pezzetta per la Cgil, Franco Colautti per la Cisl,
Giacinto Menis per la Uil) l’istituzione di un Osservatorio con
focus specifici per elaborare i dati oggettivi sull’andamento
della situazione economica, categoria per categoria, con incontri
almeno quindicinali. “Ogni quindici giorni – ha dichiarato Bini –
vorrei fare un punto della situazione e condividere l’efficacia
dei provvedimenti e l’andamento della crisi”.
ARC/SSA/pph

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