Friulani in Antartide. in mostra dal 15 febbraio

L’Antartide è stata a lungo considerata inesistente, o una terra incognita. Dopo l’accertamento della sua esistenza nella seconda metà del Settecento e la scoperta della ricca fauna marina delle isole subantartiche divenne la meta di competizioni economiche ed esplorative e di pretese territoriali per divenire infine un laboratorio naturale fondamentale per la conoscenza dell’evoluzione del pianeta.

L’interesse italiano per l’Antartide risale alla metà dell’Ottocento da parte di esploratori, geografi, naturalisti e statisti illuminati. Negli anni sessanta e settanta del ‘900 si svolgono le prime esplorazioni italiane affidate alla logistica di altre nazionalità. Ardito Desio cerca di organizzare fra 1956 e 1957 una prima significativa spedizione scientifica italiana ma il progetto non va in porto; ci riesce tuttavia nel 1962, diventando il primo italiano a raggiungere il Polo Sud.

Nel 1968-69 alla prima spedizione scientifico-esplorativa nazionale del CAI e del CNR partecipa il grande alpinista friulano Ignazio Piussi assieme, fra gli altri, a Marcello Manzoni.

Dal 1985, con il Programma Nazionale di Ricerche Antartiche la presenza italiana in Antartide continua ininterrotta e in questi ultimi decenni numerosi nostri conterranei hanno svolto ricerche in Antartide.

Il Museo Friulano di Storia Naturale, grazie anche al materiale disponibile nell’Archivio Desio, racconta queste vicende nella mostra “Friulani in Antartide” alla cui realizzazione, oltre a Mariela Desio, hanno collaborato Marcello Manzoni e Furio Finocchiaro, friulani acquisiti, con notevoli esperienze di ricerche in Antartide, e i figli di Ignazio Piussi.

Aperta dal 15 febbraio presso la Galleria Modotti, l’esposizione è visitabile, in accordo con le norme antipandemiche, dal martedì al venerdì delle 15:00 alle 18:00.