Giro d’Italia: sabato 27 maggio Tarvisio – Monte Lussari

Cronometro individuale estremamente impegnativa. I primi 10 km circa si svolgono in piano o leggera discesa prevalentemente lungo la Ciclovia Alpe Adria e permettono di sviluppare grandi velocità.
Giunti al Torrente Saisera (Cronometraggio intermedio) iniziano circa 8 km pavimentati in cemento che portano al Santuario. Il tratto di salita vera e propria in 7.5 km propone pendenze attorno al 12% medio con i primi 4.8 km al 15% (paragonabile al tratto centrale dello Zoncolan). Parte finale ondulata con un breve strappo (fino al 22%) in entrata al paese seguito da una breve discesa e una risalita fino all’arrivo.
(18,6 km, dislivello 1050 metri)

Km7,3
Dislivello889 m
Pendenza Max22%

Monte Lussari, un’affascinante novità sulle Alpi Giulie

Il Giro d’Italia è storia e tradizione, ma è anche novità e scoperta. Nel corso dei decenni la Corsa Rosa ha portato alla ribalta nuovi territori, nuove salite o, semplicemente, nuove strade. D’altronde ci sono poche cose migliori del Giro quando si vuole promuovere turisticamente un luogo. L’edizione 2023, per esempio, inserisce nella cartina geografica per la prima volta il Monte Lussari, destinato a lasciare il segno non solo perché è una salita davvero dura, con pendenze in doppia cifra, ma anche perché verrà affrontato come cronoscalata al penultimo giorno di corsa.

La cima, dal quale si può ammirare uno scenario da cartolina (non a caso il Monte Lussari è detto “il balcone delle Alpi Giulie”), è resa celebre dal santuario sorto nel XVI secolo ed è attorniata da un villaggio in stile carinziano, dalla foresta di Tarvisio e dallo sfondo sul Jof di Montasio. Per arrivare ai 1790 metri di altitudine dove è posto il traguardo i corridori, in uno sforzo solitario, si impegneranno in una salita di 7,3 km al 12,1%, con pendenza massima al 22%, l’ultima agonia del Giro 106, prima di fare rotta su Roma per la passerella finale.

Ma com’è che una salita così affascinante non è entrata prima nei piani del Giro? Beh, è molto semplice, dal momento che, fino a qualche mese fa, la strada che dal Ponte del Torrente Saisera portava al santuario di Lussari era una semplice mulattiera. Grazie al piano di sviluppo turistico di Tarvisio, però, la protezione civile ha posto sugli otto chilometri di percorso un conglomerato cementizio ecologico, che ha di fatto reso agibile la strada per i ciclisti, dando la possibilità a questa affascinante ascesa di ospitare una delle tappe decisive del Giro d’Italia 2023.

Il Monte Lussari non fa parte della storia del Giro, ma a maggio ne scriverà sicuramente una pagina importante.