Gorizia: la regione autorizza l’utilizzo dei forestali per sorvegliare l’Isonzo, se serve anche recintarlo

profughi-afghani-isonzo-2Il Servizio difesa del suolo e la Stazione forestale di Gorizia sono stati invitati dalla Regione Friuli Venezia Giulia a intraprendere le azioni ritenute più opportune per arginare il fenomeno della frequentazione, da parte dei profughi, dell’area di Campagnuzza, in riva all’ Isonzo di cui è in gran parte proprietaria, circa due ettari, la Regione stessa. E’ questa, in estrema sintesi, la risposta alla lettera inviata il 5 dicembre scorso dal sindaco, Ettore Romoli, alla governatrice Debora Serracchiani, in cui si chiedeva un intervento forte della Regione, compresa un’eventuale recinzione, per risolvere il problema. Nonostante i continui tentativi di dissuasione, infatti, i richiedenti, fino all’inasprirsi dell’inverno, continuavano a frequentare l’area, creando rifugi abusivi con tanto di strutture destinate all’accensione dei fuochi. Rimarcando con forza l’estrema pericolosità di questo comportamento, anche a fronte di possibile apertura delle dighe da parte della Slovenia, Romoli aveva evidenziato come “nonostante le ripetute denunce effettuate in questi due anni tali fatti non siano stati mai considerati con la dovuta attenzione” sollecitando la Regione, proprietaria, come detto, di gran parte dell’area a “valutare la possibilità di un intervento per rendere inaccessibile la zona, anche attraverso un’eventuale recinzione, per fornire adeguate garanzie di sicurezza e a risolvere definitivamente il problema, anche alla luce del fatto che il Comune non ha le risorse per garantire un servizio continuativo di controllo del sito”. A firmare la risposta al sindaco è stato Alessandro Zacchigna, vice direttore centrale del Settore Patrimonio della Regione, il quale, come detto, ha contestualmente attivato il Servizio difesa del suolo e la Stazione forestale. “Non è stato ancora chiarito in che termini si pensa di intervenire- rimarca il sindaco- ma, ovviamente, mi auguro che questa volontà venga al più presto concretizzata visto che la zona in questione, come riconosciuto nella lettera, è parzialmente di proprietà della Regione”