Non c’è tempo per gustarsi i primi tre punti raccolti in trasferta mercoledì, nel turno infrasettimanale di campionato, grazie alla vittoria in casa del Sassuolo. L’Udinese deve voltare pagina e pensare già all’Inter che affronterà domani al Friuli, in una partita per molti versi analoga a quella disputata solo sette giorni fa contro la Roma capolista. Analoga la caratura e il blasone dell’avversario, diverse le caratteristiche della squadra allenata da Walter Mazzarri, giudicato dal collega Francesco Guidolin “uno fra i migliori in Italia”. “Abbiamo conquistato la nostra prima vittoria fuori casa. E’ importante, ma bisogna guardare oltre e dare seguito a quel risultato. Adesso ci tocca l’Inter, che è un avversario tosto, difficile”, commenta il tecnico dei friulani, nella consueta conferenza stampa della vigilia, dopo la rifinitura che ha sancito definitivamente l’indisponibilità del centrocampista Basta e di Maicosuel. “Sarà una partita dura – ribadisce il concetto, l’allenatore nato a Castelfranco Veneto – perché l’avversario è di valore. Avremo bisogno di sacrificio, forza, determinazione e qualità”. Guidolin non pensa che le tante assenze in casa nerazzurra possano dare un vantaggio, anche piccolo, alla squadra bianconera: “Sicuramente l’eventuale assenza di Handanovic potrebbe pesare sull’economia della partita. E’ nella rosa dei cinque migliori portieri d’Europa. Ricordiamo tutti il ruolo che ha avuto a Udine. Ma chi eventualmente giocherà può far bene. Il numero dei giocatori assenti la dice lunga sulla forza della squadra. Quelli che scenderanno in campo sono tutti molto forti”. La formazione che sceglierà di mandare in campo, come sempre, Guidolin non la svela. Neanche una piccola anticipazione sullo schieramento di domani. Probabile l’impiego di Lazzari, che Guidolin difende a spada tratta dalle critiche, e di Pereyra, “in crescita”. Tra le valutazioni che l’allenatore farà nell’arco delle prossime 24 ore anche l’eventuale stanchezza sulle gambe di chi sarebbe chiamato a giocare tre partite in sette giorni. In ogni caso, domani nello stadio Friuli, sarà festa per i 100 anni dalla prima partita in Serie A, disputata il primo novembre 1913, in casa contro il Venezia
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