Il Friuli Venezia Giulia 3° per welfare in Italia

Il Friuli-Venezia Giulia sale sul podio,al 3° posto, tra le Regioni italiane per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare, guadagnando 2 posizioni rispetto allo scorso anno, quando occupava il 5° posto in classifica.

Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index 2022” -strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione e consente di identificare, a livello regionale, i punti di forza e le aree di criticità in cui è necessario intervenire – realizzato da “Welfare, Italia”, Think Tank nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Il Welfare Italia Index viene presentato analiticamente all’interno del Rapporto Annuale del Think Tank “Welfare, Italia”, disponibile sul sito di Welfare Italia

Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator che misurano dimensioni di input[1], ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output1, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà).

Dall’analisi dei dati si nota come il Friuli-Venezia Giulia abbia migliorato il proprio ranking in diversi parametri; ad esempio, guadagna 8 posizioni rispetto allo scorso anno arrivando al 2° posto per quanto concerne gli indicatori di spesa con un punteggio di 75,5.

Anche per quanto riguarda la spesa in interventi e servizi sociali (276 euro pro capite rispetto ai 152 euro della media italiana), la regione del Nord-Est si colloca al secondo posto nazionale.

Il Friuli-Venezia Giulia ha, inoltre, incrementato nettamente la spesa media regionale per utente fruitore degli asili nido, più che raddoppiata rispetto alla rilevazione precedente: da 4.474 euro a 9.210 euro. Ora è al  posto in classifica (era 19°).

Infine, si classifica  per contributi sociali riscossi dagli enti di previdenza in percentuale del PIL regionale: 14,9% rispetto a una media nazionale del 13,2%.

Nell’ambito degli indicatori strutturali, la regione si conferma tra le migliori: ha il più basso tasso di dispersione scolastica in Italia (10,2% rispetto alla media nazionale di 20,8%) e di part-time femminile involontario (50,6% a fronte di una media di 63,8%). È, inoltre, terza per numero di cittadini inattivi sulla popolazione in età lavorativa con più di 34 anni con il 41,4% rispetto al 52,8% nazionale.

Ottiene ottimi risultati anche se si guarda al tasso di disoccupazione della popolazione con più di 15 anni, posizionandosi  per valore più basso con il 5,8% (rispetto alla media nazionale del 9,6%), oltre ad essere  per minore incidenza della povertà relativa familiare (5,7% a fronte di una media dell’11,6%).

Risulta, invece, tra le ultime in classifica (19° posizione) se si prende in considerazione l’indicatore relativo al numero di pensionati ogni 100 abitanti: 29,4 contro un valore medio nazionale di 27,1.

Nota 1 – I 22 Key Performance Indicator

Indicatori di risorse, pubbliche e private, allocate nella regione (indicatori di input)

Area sanitaria

  • spesa sanitaria pubblica pro-capite: ammontare allocato a una singola Regione tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale (in euro pro-capite)
  • spesa sanitaria privata pro-capite: comprensiva delle due componenti di spesa intermediata e di spesa out-of-pocket sostenuta dalle famiglie residenti nel territorio regionale; (in euro pro-capite)

Area politiche sociali

  • spesa in interventi e servizi sociali pro capite: spesa in conto corrente impegnata dai Comuni delle diverse Regioni per l’erogazione dei sevizi socio-assistenziali (sono comprese spese in immobili, personale, attrezzature, costi di affidamento a terzi, ecc.); (in euro pro-capite)
  • spesa in Reddito e Pensione di Cittadinanza sul totale della popolazione regionale: come derivanti dal database ad hoc di INPS; risorse mensili in euro per ogni cittadino
  • beneficiari di sussidi di disoccupazione NASPI -Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (individui beneficiari sul totale della popolazione attiva della Regione)

Area previdenza

  • spesa previdenziale su totale della popolazione anziana (over-65); assegno medio mensile sul totale degli over 65
  • contributi sociali riscossi dagli enti di previdenza (Percentuale sul totale di PIL regionale);
  • contributo medio a forme di previdenza integrative (importo medio in euro versato per ogni sottoscrittore)

Area educazione e formazione

  • spesa pubblica per consumi finali legati a istruzione e formazione (percentuale sul totale del PIL regionale);
  • spesa media regionale per utente che usufruisce di asili nido (euro per bambino frequentante)

Indicatori strutturali di welfare (indicatori di output):

Area sanitaria

  • Meridiano Sanità Index (area “Stato di salute della popolazione”): valuta i risultati del sistema sanitario in termini di salute della popolazione attraverso un set di indicatori che comprende aspettativa di vita, mortalità, fattori di rischio per la salute degli adulti e dei bambini, tasso di prevalenza standardizzato per patologie croniche ad alto impatto e comorbidità; (indice sintetico di più indicatori);
  • Meridiano Sanità Index (area “Efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria”): valuta indicatori di appropriatezza di prescrizioni, prestazioni e ricoveri, che rappresentano anche delle proxy dell’efficienza organizzativa delle cure territoriali, indicatori di efficacia delle cure, un indicatore sulla degenza media in ospedale, la durata delle liste di attesa ed infine i livelli di immigrazione sanitaria per ciascuna Regione; (indice sintetico di più indicatori)

Area politiche sociali

  • Tasso di disoccupazione a livello regionale (percentuale su popolazione over 15 anni);
  • Percentuale di NEET (Not in Education, Employment or Training), (percentuale delle persone di età compresa tra i 15 e i 34 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione sul totale della popolazione di giovani della medesima fascia d’età della Regione);
  • Cittadini inattivi (percentuale sul totale della popolazione con più di 34 anni);
  • Part-time femminile involontario (lavoratrici con orario ridotto che dichiarano di avere accettato un lavoro part-time in assenza di opportunità di lavoro a tempo pieno) in quanto indicatore dell’esclusione delle donne nel mercato del lavoro; (tasso di part-time involontario tra occupati di 15 anni e oltre su 100 occupati part-time);
  • Percentuale di famiglie in povertà relativa sul totale delle famiglie regionali;
  • Social housing: numero alloggi popolari a livello regionale registrato all’interno del Sistema Integrato di Fondi Immobiliari (FIA), così come rendicontato da Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr (numero di alloggi ogni 100mila abitanti della regione);

Area previdenza

  • Numero di pensionati ogni 100 abitanti;
  • Partecipazione a forme pensionistiche complementari: percentuale di lavoratori che hanno sottoscritto una forma previdenziale complementare di secondo o terzo pilastro (fondi negoziali, fondi aperti o Piani Individuali Pensionistici);

Area educazione e formazione

  • Tasso di dispersione scolastica (percentuale di studenti – sul totale degli studenti di scuola secondaria di secondo grado – che non riescono a raggiungere il titolo di studio o che non hanno le competenze previste dal titolo formale);
  • Posti disponibili negli asili nido autorizzati ogni 100 bambini della Regione tra 0 e 2 anni (posti ogni 100 bambini 0-2 anni)