IMMIGRAZIONE: TORRENTI, INTEGRAZIONE CON I PRINCÌPI DELLO STATO LAICO

Trieste, 25 nov – Il fenomeno dei richiedenti asilo conduce ad
un’importante riflessione sulla presenza degli stranieri in
Friuli Venezia Giulia: in particolare su quei centomila cittadini
che vivono e lavorano nella nostra regione, ai quali non bisogna
imporre delle politiche di assimilazione, ma coinvolgerli nei
processi di integrazione, all’interno di quelle che sono le
regole e i princìpi dello stato laico per favorire un’armonica
convivenza. Questo in considerazione di quello che sarà il futuro
prossimo, quando già oggi oltre il 40% dei nati ad Udine e
Pordenone ha almeno un genitore straniero.

Questo il ragionamento espresso dall’assessore regionale alla
Cultura e alla Solidarietà del Friuli Venezia Giulia, Gianni
Torrenti, nel corso della Tavola rotonda che si è tenuta oggi a
Trieste intitolata “Etica e politica della migrazione nel nuovo
scenario europeo” organizzata dal Goethe-Institut.

L’incontro ha trovato spunto dalla pubblicazione del libro
“Migrazione, democrazia diritti umani / Migration, Demokratie,
Menschenrechte” e ha affrontato le sfide e le prospettive che il
tema delle migrazioni rappresenta in Italia e in Germania.

A questo proposito è stato il capo dipartimento per le Libertà
civili e l’Immigrazione presso il Ministero dell’Interno, Mario
Morcone, a ricordare come un atto di coraggio il “ce la faremo”
pronunciato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel a fronte
dell’accoglienza fornita dalla Germania ai profughi siriani.
Nell’ambito di un’Europa che, nonostante i trattati
internazionali, non sta adempiendo ai propri doveri. In
specialmodo quegli stati dell’est dai quali in passato, sia per
motivi politici che economici, migrarono tante persone poi
accolte dall’occidente.

In questo quadro, come ha spiegato il prefetto Morcone, l’Italia
con grande dignità sta facendo la sua parte, salvando vite umane
e ospitando i rifugiati e i richiedenti asilo. E proprio
l’esperienza del Friuli Venezia Giulia, assieme a quelle di
Piemonte, Emilia Romagna e Puglia, è stata citata dallo stesso
Morcone come un buon esempio di accoglienza.

Un’accoglienza di tipo diffuso, ha ricordato l’assessore
Torrenti, testimoniata dai 90 Comuni della regione dove i
migranti hanno trovato ospitalità con pochissimi problemi, il più
delle volte generati da strumentalizzazioni di tipo politico.

In alcuni casi, come ha spiegato l’assessore, hanno trovato
realizzazione progetti attraverso i quali gli stranieri sono
stati coinvolti in lavori di pubblica utilità, rimuovendo quello
stato di inattività visto spesso negativamente dalla popolazione
locale.

Anche Torrenti, infine, ha voluto fare un passaggio sull’Europa,
spiegando che la quasi totalità dei 10mila migranti che sono
transitati per il Friuli Venezia Giulia in questi ultimi dodici
mesi non sono quelli sbarcati sulle coste siciliane, ma si tratta
di pakistani e afghani provenienti dai confini con la Slovenia e
l’Austria, paesi che in questo caso stanno scaricando
sull’Italia la gestione dell’accoglienza.
ARC/GG/ppd

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