Monfalcone: Cisint “Non ci sono condizioni per riprendere lavoro alla Fincantieri”

Alla vigilia della ripresa seppur graduale dell’attività produttiva di Fincantieri, il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, ribadisce che non ci sono ancora tutte le condizioni da lei richieste ed espone le criticità rimaste ancora aperte con una ordinanza e una lettera. Il divieto di ingresso con indumenti da lavoro negli esercizi commerciali, negli uffici pubblici, nei mezzi di trasporto pubblico e nei taxi è quanto prevede l’ordinanza sindacale n. 26, poi chiede di ottenere l’elenco di chi entra e di risolvere la questione trasporti. L’ordinanza è un provvedimento che risponde alla volontà di tutelare la sicurezza dei lavoratori e di tutti i cittadini nell’ambito delle azioni di contenimento del contagio da Covid19. In quest’ottica si inserisce anche la lettera sulla ripresa dell’attività nello stabilimento Fincantieri di Panzano che il primo cittadino ha inviato al Prefetto, Massimo Marchesiello, al Vice presidente Relazioni Istituzionali Fincantieri, Alessandro Pelosini, al Direttore dello Stabilimento Fincantieri di Monfalcone, Roberto Olivari, oltre che al Governatore, Massimiliano Fedriga, e al direttore dell’Asugi, Antonio Poggiana. Nella missiva, pur riconoscendo il grande impegno dell’azienda per predisporre tutti gli accorgimenti di sicurezza interni richiesti dalla situazione d’emergenza, il sindaco espone le criticità ancora aperte relative alla riapertura, con particolare riguardo per la parte relativa all’impatto sulla vita della collettività, come per esempio per i trasporti.

“Nelle due riunioni che abbiamo già avuto con Fincantieri sulla questione ripresa ho chiesto cose molto chiare, che ho ribadito con la Pec in vista di un nuovo incontro programmato per mercoledì. Bisogna dare atto che Fincantieri ha fatto grandi investimenti, come attestato anche dall’Azienda sanitaria, che ha effettuato specifici controlli sull’organizzazione dele modalità del lavoro e degli spazi comuni. Ha deciso di procedere a scaglioni per il ritorno dei lavoratori, iniziando con i dipendenti diretti della zona e poi con le ditte della regione, e ha predisposto il tunnel per la misurazione della temperatura corporea. Dentro sono attrezzati adeguatamente, ma io pongo la questione del fuori”, spiega il sindaco.

In questo ragionamento rientra l’ordinanza sindacale, prosegue: “L’azienda deve attrezzarsi per spogliatoi e docce per tutti. La mia ordinanza è un provvedimento che riponde alla tutela della sicurezza dei lavoratori e di tutti i cittadini. Così, con l’ausilio di quello che mi ha scritto il servizio di prevenzione dell’Azienda sanitaria, pongo il divieto come autorità di sicurezza pubblica di entrare nei supermercati o negli uffici e di salire sugli autobus del servizio pubblico”. Sono esclusi dal divieto i casi in cui gli abiti di lavoro siano connessi all’attività da svolgere nei luoghi citati, come nel caso degli addetti alla nettezza urbana o alle manutenzioni. L’ordinanza resterà in vigore, salvo proroghe, fino al 31 luglio 2020, cioè per tutto il periodo di durata dell’emergenza, come dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio scorso. In merito in particolare a Fincantieri, è vero che è prevista la costruzione di nuovi spogliatoi che permetteranno ai lavoratori di cambiarsi, nell’area alle spalle del Muca. Il sindaco nella sua lettera auspica peraltro che il direttore Olivari fornisca nella prossima riunione un cronoprogramma almeno di massima sull’intervento.

Sempre per Fincantieri, nella sua lettera Anna Maria Cisint elenca le criticità tuttora aperte, tra cui i trasporti. In merito il sindaco ricorda la soluzione proposta dalla Regione: la possibilità di poter fruire, per le maestranze che ne avessero necessità e a uso esclusivo, di autobus del trasporto pubblico, che potrebbero essere disponibili, in partenza e in arrivo da Monfalcone, in hub individuati nelle ex Province del Friuli Venezia Giulia. Per la questione pasti sarebbe bene uniformare, anche tra le maestranze dell’indotto, la fruibilità dei locali mensa per la consumazione del pasto, sempre con il necessario distanziamento. Infine, in merito alla scelta di far accedere fino al 17 maggio nello stabilimento Fincantieri esclusivamente le maestranze con residenza in Friuli Venezia Giulia, il sindaco rimarca: “Auspico che tale illuminata scelta possa essere non solo occasionale perché dettata da necessità, ma possa essere resa sistematica, quale nuova prospettiva di scelta produttiva, che valorizzi il territorio e le locali realtà artigianali, in particolare piccole e medie, si da attenuare l’enorme impatto sociale generato dai lavoratori che giungono da fuori regione e da paesi extracomunitari”.