Pordenone: coniuge gay straniero ottiene carta di soggiorno

Francesco_Derek_Carta_Soggiorno
La Questura di Pordenone, su richiesta degli interessati, riconosce il legame familiare ad una coppia gay pordenonese sposata all’estero e, di conseguenza, rilascia regolare Carta di Soggiorno al coniuge straniero.
La coppia, formata dall’avv, Francesco Furlan di Pordenone e dal marito sudafricano Derek Wright, si é sposata a Cape Town nel 2013 e al primo anniversario di matrimonio ha ottenuto l’importante riconoscimento dalla Questura. Nessuna forzatura: la decisione é stata presa in linea con le direttive del Ministero dell’Interno che giá nel 2012, con la circolare Cancellieri, prevedeva questo riconoscimento.

Non nasconde la sua soddisfazione l’avv. Francesco Furlan, responsabile legale di Arcigay Friuli:”Oggi ci sentiamo piú europei potendo godere di un diritto giá riconosciuto da tempo in altri Paesi dell’Unione. Non capiamo come la Questura possa riconoscerci un diritto e lo Stato fingere che il nostro matrimonio non esista. Ringraziamo il dirigente dell’Ufficio Immigrazione Dott. Giovanni Sparagna e la professionalitá del team della Questura di Pordenone.”

E suo marito Derek si unisce nella riflessione:”Oggi in Italia ho tutti i diritti di un coniuge eppure sui documenti, dove mi riconoscono “coniugato”, mi definiscono “familiare di cittadino UE”, secondo un incomprensibile pudore istituzionale che non vuole pronunciare la parola matrimonio, pur riconoscendolo nei fatti.”

Spetta a Giacomo Deperu, presidente Arcigay Friuli “Nuovi Passi” Udine e Pordenone, tirare le somme di questa situazione paradossale:”Non ci sono più scuse, è stata riconosciuta la validitá del matrimonio gay contratto all’estero: situazione paradossale nella quale lo Stato con una mano riconosce i diritti, con l’altra li nega! Ora chiediamo all’Italia di aprire al matrimonio egualitario ed al Comune di Pordenone di procedere subito alla trascrizione del matrimonio di Francesco e Derek presso l’anagrafe, atto che seppur non riconosce automaticamente diritti alla coppia, ne sancisce la dignitá di cittadini italiani di seria A.”