Porto: Rosolen, sfruttare insieme strumenti Recovey Fund per futuro Ts

Trieste, 2 ott – “Se continueremo a investire sul Porto di
Trieste, l’intero territorio potrà godere di questo sviluppo. In
questo momento sono in gioco progetti molto importanti. Se tutti
questi dovessero trovare una concretizzazione, il rischio molto
serio è che le strutture attuali non siano più sufficienti. Per
questo dobbiamo immaginare nuovi spazi in grado di coinvolgere la
Valle delle Noghere, il Sito inquinato di interesse nazionale e
alcune aree a mare in direzione Muggia e anche Monfalcone”.

Lo ha affermato a Trieste l’assessore regionale al Lavoro,
Formazione e Ricerca, Alessia Rosolen, durante l’incontro ‘Dove
ti porto’, inserito nel programma di Link, festival del
giornalismo.

“Per troppo tempo Trieste è stata vissuta come un museo a cielo
aperto, vincolata al totem del Punto franco. Invece – ha aggiunto
Rosolen – negli ultimi giorni abbiano scoperto che il Punto
franco non è stato decisivo nella scelta di Amburgo di investire
nella Piattaforma logistica. Sono convinta che questo territorio
oggi debba saper puntare su digitale, infrastrutture,
sostenibilità ambientale, ricerca e innovazione. Tutte linee
guida previste dal Recovery Fund che dobbiamo saper sfruttare
facendo squadra insieme a tutte le istituzioni, locali e
nazionali”.

“Per lo sviluppo del Porto vecchio di Trieste credo che sia
necessaria, inoltre, una guida pubblica che svolga sia il compito
fondamentale di regia sia quello di garante per chi è interessato
a collocarsi in quest’area e che – ha specificato l’assessore –
deve conoscere chi sono i suoi nuovi vicini di casa”.

“Nel vecchio scalo del capoluogo regionale, infatti, possono
trovare spazio realtà già impegnate nella crescita del porto, ma
anche data center e società di innovazione e sicurezza
informatica e il nuovo istituto dedicato alla tecnologia
quantistica. Allo stesso modo – per esempio – potrebbero
insediarsi in Porto vecchio soggetti che si occupano di
formazione nell’ambito dei mestieri del mare, alcuni settori
della pubblica amministrazione e chi offre servizi alla
cittadinanza. L’importante – ha affermato Rosolen in conclusione
– è che questa, dotata anche di una parte residenziale, diventi
una zona viva della città, che sappia pulsare di giorno e di
notte”.
ARC/RT/ma

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