Provincia di Udine: energia infrastrutture e formazione per uscire dalla crisi

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Energia a costi competitivi, infrastrutture capaci di rendere attrattive le nostre zone industriali e formazione professionale idonea alle nuove richieste del mercato. Sono i punti che hanno trovato d’accordo il presidente della Provincia on. Pietro Fontanini, il presidente regionale e provinciale di Confindustria, rispettivamente, Alessandro Calligaris e Adriano Luci, nel corso dell’ultimo incontro a palazzo Belgrado. «Un Paese cresce se ha un’economia forte – ha detto Fontanini – ed è per quest’ultima che, soprattutto nell’attuale momento di crisi economica, gli enti pubblici devono compiere i maggiori sforzi. Con lungimiranza: se non si può guardare con sicurezza al breve periodo – ha sottolineato Fontanini – bisogna fare in modo che non vi sia alcun tipo di impasse per il momento in cui la ripresa ci sarà». Chiaro il riferimento del presidente Fontanini a quella serie di interventi che, nonostante le difficoltà a reperire i fondi, debbono rimanere imprescindibili. «L’amministrazione provinciale, da parte sua – ha precisato –, ha diverse opere in cantiere o i cui lavori sono già stati appaltati e devono solamente essere consegnati alle imprese. Due interventi, ad esempio, risulteranno cruciali per il cuore del Friuli: il cantiere per l’eliminazione del semaforo di Basaldella è già partito e sarà concluso ad aprile del prossimo anno. Dall’altra parte, dovrebbero partire nei prossimi mesi, i lavori per l’eliminazione del passaggio a livello a Santa Caterina».
Quanto alla questione energia, chiaro il riferimento dei vertici degli industriali a opere quali l’elettrodotto Udine-Redipuglia. «In campo energetico – ha spiegato Fontanini – le nostre competenze sono solo marginali e riguardano gli incentivi alle famiglie per l’utilizzo di fonti energetiche alternative. È chiaro comunque che, un territorio di confine come il nostro, non può rischiare di vedersi soffiare importanti occasioni per colpa di progetti che non hanno saputo dare risposte trovando il giusto compromesso tra economia e ambiente». Se per l’energia la Provincia ha poteri limitati, per la formazione ci sono tutte le carte in regola per fare il salto di qualità. «La Regione deve finalmente metterci nelle condizioni in cui operano decine di altri enti di area vasta nel nostro Paese: deve dare alle Province questa delega. Le amministrazioni provinciali – ha puntualizzato Fontanini – avendo competenze in materia di Centri per l’impiego hanno il polso dell’attuale situazione occupazionale dal punto di vista di quali sono i profili richiesti dalle aziende. E quindi sarebbero in grado di ridurre corsi di massa ma con pochi sbocchi a favore di corsi ad hoc richiesti dalle aziende del territorio».

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