Provincia: verso la Doc Friuli

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Si scrive Doc Friuli ma si legge nuova strategia per promuovere in maniera congiunta i nostri prodotti vitivinicoli e il nostro territorio. E il processo di creazione della “Denominazione di Origine Controllata Friuli” pare arrivato a un punto decisivo. Nel corso dell’ultima seduta, la Giunta provinciale ha favorevolmente accolto la proposta dell’assessore all’agricoltura Daniele Macorig per il riconoscimento della nuova zona.
«A livello friulano – evidenzia Macorig – è oltremodo sentita, tra i produttori e gli operatori del settore, l’esigenza di una nuova strategia per promuovere in maniera congiunta i nostri prodotti e il nostro territorio. E ciò attraverso l’attivazione di percorsi sinergici che consentano notevoli economie di scala e maggiore presenza sui mercati interni e internazionali. I rappresentanti dei consorzi e delle associazioni di categoria – ha ricordato – hanno dunque invitato l’amministrazione provinciale a farsi portatrice di tale istanza per giungere al riconoscimento ministeriale per questa nuova zona “Doc Friuli” e alla successiva istituzione di un apposito Consorzio di produttori».
L’unità d’intenti dei rappresentanti delle diverse categorie – i Consorzi doc della provincia (Colli orientali e ramandolo, Friuli Aquileia, Friuli Grave, Friuli Annia, Friuli Latisana) e Federdoc, Coldiretti, Cia Udine, Confagricoltura, Movimento Turismo del Vino, EVIQ, Turismo Fvg e Consorzio Strada del Vino Aquileia – era emersa nel corso di un incontro a palazzo Belgrado convocato dall’assessore Macorig proprio per istituire la Doc Friuli. Stante la piena condivisione, l’accelerazione da parte della Provincia.
«Sono convinto – ha proseguito Macorig – che questa iniziativa contribuirà a consolidare, soprattutto all’estero, la conoscenza di un unico prodotto/territorio, alla luce dell’esperienza dei terroir francesi: il Friuli. In linea di massima – prosegue – la proposta prevede una Doc Friuli contenente tutte le tipologie vinicole più importanti con una resa, nei limiti, superiore rispetto alla maggior parte dei disciplinari già presenti. Inoltre le attuali D.O. conservano la loro identità e, a loro scelta, possono mantenere tutte le tipologie attualmente in produzione con una resa di uva ad ettaro differenziata dalla Doc Friuli, ovvero possono selezionare solo i vitigni più rappresentativi. Naturalmente – puntualizza – l’iniziativa è aperta anche alle idee e ai contributi in termini di proposte che perverranno da parte dei produttori riuniti nei consorzi e di tutti gli operatori del settore interessati a consentire, sui mercati nazionali e internazionali, una migliore identificazione con il territorio del prodotto vinicolo friulano, senza rinunciare alle peculiarità che hanno reso famosi i vini della nostra terra».
Dopo il passaggio in Giunta, qualora l’iniziativa trovasse l’approvazione dei Consorzi e delle organizzazioni di categoria a livello provinciale, la Provincia, d’intesa con l’amministrazione regionale, attiverà tutti i percorsi utili al fine di reperire i fondi necessari alla copertura finanziaria dell’operazione.

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