Ricerca: Serracchiani, nuovo laboratorio Icgeb attrattore di imprese

Trieste, 20 dic – “Un’iniziativa, fortemente sostenuta dalla
Regione, che attraverso la ricerca apre le porte all’insediamento
di nuove attività imprenditoriali”.

Lo ha detto oggi a Trieste la presidente del Friuli Venezia
Giulia, Debora Serracchiani, presentando, assieme all’assessore
alla Ricerca e università, Loredana Panariti, e al direttore
generale del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e
Biotecnologia (Icgeb), Mauro Giacca, la realizzazione di un
laboratorio dedicato allo sviluppo di farmaci Biosimilari.

Si tratta, come ha spiegato lo stesso Giacca, di farmaci ottenuti
con le biotecnologie non più coperti da brevetto e che possono
quindi essere prodotti come generici. Gli esempi vanno
dall’insulina, per la cura del diabete, all’interferone, per le
malattie di origine virale. La stima è che nel 2020 il mercato
dei Biosimilari raggiungerà a livello globale i 35 miliardi di
dollari.

In quest’ottica le prospettive offerte dal nuovo laboratorio sono
improntate ad una visione che comprende la certificazione a
livello internazionale dei prodotti delle aziende farmaceutiche e
la messa in atto una di pre-produzione che renderà la struttura
di Trieste un hub capace di attrarre investimenti nell’ambito del
settore.

Un risultato conseguito, come ha ricordato la presidente, con
l’apporto fondamentale della Regione, grazie ad uno stanziamento
di 3 milioni di euro in tre anni, a cui si somma un milione dello
stesso Icgeb.

“Ritengo importante – ha sottolineato la presidente – che questo
laboratorio, unico in Italia e unico (in quanto non di proprietà
di una casa farmaceutica) anche in Europa, sia nella nostra
regione”.

Serracchiani ha poi ricordato la strategia della Regione in
questi anni finalizzata allo sviluppo della ricerca e
dell’innovazione, messa in atto anche attraverso accordi con i
Ministeri degli Affari esteri e dell’Istruzione e della ricerca,
che consentono all’Amministrazione di entrare direttamente in
queste dinamiche, “si tratta – ha detto Serracchiani – di un
esercizio molto importante della nostra autonomia”.

In piena sintonia sul collegamento tra ricerca e impresa
l’assessore Panariti, la quale ha rilevato anche un fine sociale
del progetto sui farmaci Biosimilari non più coperti da brevetto,
che “permetterà di dare risposte a quei paesi in cui le
possibilità di cura sono più difficili a causa dei costi”.

Da parte sua il direttore Giacca ha parlato del Friuli Venezia
Giulia come di una Regione che, a differenza di quanto accade in
molte altre parti del Paese, ha saputo in questi anni collegare
alla ricerca lo sviluppo economico e sociale del territorio.

Nel dettaglio l’investimento stimato per la realizzazione di un
Laboratorio certificato per i biosimilari è di 4 milioni di euro
in tre anni, di cui 1 è già pianificato nel budget dell’Icgeb. Il
costo comprende la ristrutturazione degli spazi e dei processi
secondo la normativa, l’acquisto di attrezzature indispensabili
ad ottenere la certificazione, l’acquisizione di know-how
specializzato, la formazione avanzata per il personale dedicato e
l’attività di promozione finalizzata all’insediamento di
iniziative industriali in regione.

“In un territorio come il nostro – ha concluso l’assessore
Panariti – dove c’è già una significativa presenza di realtà che
si dedicano al biomedicale, un laboratorio di questo tipo è in
grado di diventare un attrattore per posti di lavoro di qualità
all’interno di una rete connessa agli altri centri di ricerca
internazionali”.
ARC/GG/PPD

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