Udine: Balasso al Teatro Nuovo- 12 dic 2014

balasso1Tutti abbiamo nella testa un Puffo che proietta il film della realtà che vogliamo vedere”.
Traduce così, nel suo linguaggio ironico e popolare, Natalino Balasso, il concetto di Velo di maya introdotto da Schopenhauer, e ne fa il titolo del suo nuovo strepitoso spettacolo comico in cui però parlerà di temi piuttosto seri, di verità nascoste, vere o presunte, di guerre, infanzia, educazione, coscienza civile. Velodimaya è il primo appuntamento di teatro comico condiviso a Udine fra le stagioni di Teatro Contatto e del Teatro Nuovo e sarà in scena proprio alGiovanni da Udine venerdì 12 dicembre alle ore 21.

Secondo il filosofo tedesco gli uomini vivono in un mondo di illusioni (maya, in sanscrito, appunto) e l’apparenza delle cose, il filtro dei cinque sensi, ricoprono, come un velo, la verità del mondo. In Velodimaya Natalino Balasso prova allora a mettere sotto gli occhi dello spettatore una specie di mappa del pensiero contemporaneo, attraverso un tempo indefinito, nel vortice degli uomini e delle Nazioni. Ci dice, per esempio, che le nazioni moderne non sono nazioni, sono affari, sono risultati di compravendite. “Stiamo giocando a un gioco in cui le carte sono truccate e le regole sono tutte da scoprire – spiega Balasso. “È  un gioco antico che, quando sembra fare un passo avanti, sta solo prendendo la rincorsa per tornare al punto di partenza.  Siamo dentro un film, ciascuno di noi recita un personaggio, chi meglio, chi peggio, ma tutti facciamo finta. A questo punto il nostro personaggio è costretto a indagare, come fosse il detective di un film giallo, ci sono solo prove indiziarie, il quadro non è chiaro. Visti da lontano, in questo nostro affannarci, anche nel nostro inciampare, facciamo ridere”.