Un progetto ampio e complesso quello dell’ex Macello di via Sabbadini, a Udine. Un progetto però sempre più concreto. A sostenerlo il sindaco Furio Honsell, lunedì sera ospite dell’assemblea comunale indetta dal Pd udinese nella sede di via Joppi. L’incontro organizzato dalla presidente dell’assemblea comunale, Chiara Gallo, e da Enrico Leoncini, segretario cittadino del partito, ha visto un’ampia partecipazione. Molti gli iscritti che hanno potuto confrontarsi direttamente con il sindaco. Presenti anche numerosi assessori e consiglieri comunali che hanno dato il loro contributo alla discussione.
La parola d’ordine per questa pianificazione è senza dubbio ottimizzazione. Degli spazi e dei fondi necessari per concludere gli interventi. Honsell ha infatti chiarito che il Comune si sta impegnando nel realizzare un’opera capace di rispondere a molteplici necessità, pur con fondi limitati: «I lavori del primo lotto (che comprende gli edifici affacciati su via Sabbadini) dovrebbero concludersi entro l’anno. – ha spiegato il primo cittadino – e sono stati possibili grazie a fondi europei. Abbiamo comunque ridimensionato il progetto così da poter utilizzare parte di questi contributi per altri interventi nell’area».
Il progetto d’insieme (l’area misura 18.000 mq) prevede infatti la riqualificazione dell’intero complesso costruito nel 1923 a ridosso del centro cittadino, e dichiarato d’interesse architettonico e culturale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
I lavori riguardano parzialmente anche l’area contigua dell’ex Frigorifero, dove saranno ricavati i parcheggi. «I lavori del secondo lotto (che hanno ricevuto un contributo regionale superiore ai 3 milioni di euro) non inizieranno prima del 2016 e necessiteranno di almeno un paio d’anni per essere terminati. Per il primo lotto, invece, i lavori sono già arrivati a buon punto. – ha spiegato il sindaco – È stata, infatti, realizzata la copertura vetrata con innovativi film fotovoltaici di uno degli stabili affacciati a via Sabbadini. Ciò consentirà di aumentare notevolmente il retrofit energetico dello stabile nel pieno rispetto dei vincoli architettonici».
Honsell ha ampiamente spiegato agli intervenuti che, quando concluso, il piano prevederà il Museo di storia naturale, un Museo per i bambini, archivi, uffici, uno spazio per i giovani (fab lab), un luogo per attività temporanee (sulla falsa riga della chiesa di San Francesco), un parco utilizzabile nella buona stagione per spettacoli, ma anche parcheggi e uno spazio dedicato al ristoro. «In questo modo – ha chiarito – potremo risparmiare gli affitti degli spazi che ora ospitano i reperti destinati al Museo di storia naturale e potremo finalmente offrire una sede fissa ai 12 dipendenti dello stesso museo che sono attualmente costretti a lavorare in spazi non a loro dedicati».
Ad avvallare quanto detto dal sindaco, l’assessore al bilancio e all’efficacia organizzativa, Cinzia Del Torre e il vice sindaco e assessore alla pianificazione territoriale, Carlo Giacomello: «Grazie all’apporto di tutti, il sindaco è riuscito a dare forma a un progetto esauriente e articolato che utilizza i fondi a disposizione nel migliore dei modi. Vista l’attuale contingenza – hanno concluso -, quanto è stato fatto è il massimo possibile, per ridare alla città uno spazio così importante e da troppo tempo inutilizzato».
Tra i numerosi interventi succedutisi vi sono stati appelli a non abbandonare del tutto l’originario progetto della cittadella dei giovani, così come a non tralasciare la progettualità legata all’ex Frigorifero. Il primo cittadino ha replicato a tutti esponendo le ragioni che inducono a un aggiornamento dell’originario progetto così come a puntare a un vicino completamento del recupero dell’aera in questione piuttosto che aprire in parallelo altri cantieri sprovvisti della relativa copertura finanziaria.