Udinese: presentato il talento rumeno Gabriel Torje

“Sono pronto a debuttare in campionato già domenica, ma non sono io che decido”. Così ha esordito uno dei nuovi acquisti dell’Udinese, Gabriel Torje, 22 anni a novembre, dall’impegnativo soprannome di il ‘Messi della Romania’, chiamato a non far rimpiangere oltre il dovuto Alexis Sanchez. “Ho accettato l’Udinese – ha dichiarato – perché la squadra é forte, l’ho ammirata per tutta la scorsa stagione dato che nel mio Paese trasmettono le gare della serie A, ma io non devo dimostrare nulla, non sono Sanchez, il cileno è un grande che é reduce da un’annata meravigliosa tanto che è approdato al club più forte, il Barcellona. Io devo solo rispondere con i fatti sul campo, non con le parole, ma è chiaro – ha ammesso – che mi sento già sotto pressione”. Per Torje è intanto onore giocare a fianco di Di Natale, che ha definito “un Dio in terra”. “E’ davvero bravo – ha spiegato – uno dei migliori calciatori; per quanto riguarda la mia posizione sono un trequartista che può andare a destra come a sinistra, oppure puntare alla porta per vie centrali, ma più che fare gol credo di essere un atleta che sa confezionare assist”. Punto di forza della propria nazionale, il romeno è costato 3,6 milioni di euro per un contratto quinquennale. “Noi lo seguivamo da tempo – ha dichiarato il diesse, Fabrizio Larini – crediamo di aver fatto con colpo importante”. Oggi sono stati presentati anche altri due nuovi acquisti bianconeri, il cursore di sinistra argentino Roberto Pereyra (21) e il portiere Daniele Padelli (26). “Io credo di poter agire sia a sinistra, sia a destra – ha dichiarato il sudamericano, proveniente dal River Plate – ma all’occorrenza sono disposto anche a ricoprire una posizione di centrocampista vero. Il mio modello? Berti. Credo di essere atleta veloce, a cui piace anche dribblare”. Infine Padelli, che l’Udinese ha acquistato in prestito con diritto di riscatto dalla Sampdoria e che si è detto “fortunato ad avere un maestro come Handanovic, uno dei più grandi portieri. Da lui – ha concluso – c’é da imparare parecchio”.

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