Il potere e le sue multiformi, spesso imprendibili declinazioni, ma anche ‘potere’ e i margini per farci sentire nel nostro tempo al festival vicino/lontano domani, 6 maggio, in una giornata straordinariamente ricca di incontri, tutti intrecciati con la più viva attualità. A cominciare dal dialogo (ore 15, Chiesa di San Francesco) che vedrà protagonista Vera Politkovskaja, a vicino/lontano per raccontare sua madre, la giornalista russa Anna Politkovskaja assassinata barbaramente nell’ascensore del suo condominio il 7 ottobre 2006 e l’anno dopo insignita alla memoria del Premio Terzani. «Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune. Scriveva la verità, nuda e cruda, su soldati, banditi e civili finiti nel tritacarne della guerra». Così racconta Vera Politkovskaja, giornalista e autrice televisiva, che aveva ventisei anni quando sua madre è stata uccisa e per ricordarla ha scritto Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja (con S. Giudice, Rizzoli 2023). Fuoriuscita dalla Russia all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, Vera Politkovskaja dialogherà in collegamento da remoto con il giornalista Andrea Filippi, direttore de La Provincia Pavese e membro della Giuria del Premio Terzani.
Sabato 6 maggio a vicino/lontano è la giornata del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani: la consegna del riconoscimento domani alle 21 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il fumetttista Zerocalcare, alias Michele Rech, è il vincitore 2023 per il graphic novel No Sleep Till Shengal (Bao Publishing). Sarà, come sempre, una serata-evento: al centro del programma il dialogo con il vincitore, una conversazione guidata dal giornalista e critico letterario Marino Sinibaldi, nella serata condotta dall’attore Alessandro Lussiana, con la partecipazione della presidente di Giuria del premio, Angela Terzani Staude. Nel corso della serata la la parte musicale sarà affidata alla Nuova Orchestra da Camera Ferrucci Busoni diretta dal M.° Massimo Belli, integrato dal violino solista di Lucio Degani. E si esibirà anche la cantante Nicoletta Taricani, fresca vincitrice della prima edizione del MANE Award, il premio istituito dal circolo culturale il Mulino a Nordest per ricordare Claudia Grimaz. No Sleep Till Shengal, l’opera che è valsa a Zerocalcare il Premio Terzani 2023, è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 dall’autore, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal, documentando le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi. E domani, dalle 8.30 sempre al Teatro Giovanni da Udine, la premiazione del Concorso Scuole Tiziano Terzani condotta da Doris Cutrino, con la partecipazione di Folco Terzani. Nel corso della mattinata la rappresentazione dello spettacolo La primula e il temporale, con gli allievi del primo anno dell’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe, diretti dal regista Claudio de Maglio.
L’attualità irrompe domani a vicino/lontano: l’intelligenza artificiale ‘surrogato’ dell’uomo (e dei lavoratori) nel dialogo (ore 11.30, Chiesa di San Francesco) fra uno dei più influenti scienziati che nel mondo la studiano, Federico Cabitza, la filosofa Teresa Numerico e il giornalista Fabio Chiusi, esperto di digitale. L’intelligenza artificiale si è ritagliata un ruolo enorme, e crescente, nelle vite e nei diritti di ognuno di noi: dal welfare alla sanità, dalla sicurezza all’istruzione, l’irruzione di chatbot con cui parlare come con un essere umano, come ChatGPT, ha ulteriormente complicato lo scenario e scatena inquietanti interrogativi.
L’Iran e la rivoluzione delle donne: a vicino/lontano domani (ore 16, Chiesa di San Francesco) il regista iraniano-curdo Fariborz Kamkari ne parla con la ricercatrice e autrice italo-iraniana Farian Sabahi, il giornalista Alberto Negri, l’artista e attivista Gianluca Costantini, coordinati dalla la giornalista Luciana Borsatti che al festival domani (ore 11, Libreria Moderna) presenta il nuovo libro Castelvecchi “Iran. Il tempo delle donne”, con prefazione di Lucia Goracci e postfazione di Farian Sabahi. Al grido di Donna Vita Libertà, le ragazze e i ragazzi della Generazione Z hanno dato voce a un’opposizione trasversale, tale da auto-definirsi “rivoluzione” e investire la stessa legittimità della Repubblica Islamica. A otto mesi dal suo inizio, quale il bilancio di questa inedita stagione? Anche il regista Fariborz Kamkari presenterà a vicino/lontano il suo libro, “Ritorno in Iran” a mezza strada fra fiction e autobiografia: edito La nave di Teseo (domenica 7 maggio, ore 11 Libreria Moderna).
E ancora domani al festival si parla dell’impegno civile, fra attivismo e diserzione: “Protestare o disertare? Immaginando un’alternativa” titola il panel in cui si confronteranno (ore 10, Chiesa di San Francesco) Annalisa Camilli, Valter Molinaro e l’eco-attivista di ‘Ultima Generazione’ Simone Ficicchia, che pratica la disobbedienza civile nonviolenta dal 2022, per esempio attraverso l’incollamento al vetro della Primavera di Botticelli o l’imbrattamento con vernice lavabile alla Scala di Milano: obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica per smuovere i governi di fronte al collasso ecologico e climatico. Modera l’incontro il co-curatore del festival, Álen Loreti.
Alle 11.30 nella Loggia del Lionello una importante anteprima di vicino/lontano: la prima presentazione pubblica del nuovo libro “Macro Mafia. La multinazionale dei clan che sta conquistando il mondo”, appena uscito per Rizzoli. Floriana Bulfon, la giornalista che ha scoperchiato l’infiltrazione della mafia a Roma e il potere dei Casamonica, svela, in dialogo con la giornalista Luana De Francisco, i segreti del super cartello che domina la criminalità internazionale e che va dal Sudamerica all’Italia, dall’Olanda agli Emirati, dall’Irlanda all’ex Jugoslavia.
E ancora, domani al festival: la “cancel culture”, una crociata che rimuove il ‘politicamente scorretto’ nel dialogo fra lo scrittore Christian Raimo e l’accademica Sergia Adamo (ore 11.30, Oratorio del Cristo): riscrivere, rileggere e manipolare non come gesto di censura – forse – ma come un modo per mettere in una relazione diversa il presente e il passato e per poter guardare al futuro.
Alle 15, nella Loggia del Lionello un confronto serrato fra pacifismo e interventismo, negli anni che hanno riportato la guerra in Europa. La necessità di armare la resistenza ucraina lo ha monopolizzato e il discorso pubblico, ma chi sono i pacifisti in Italia oggi, e a chi interessa soffiare sul vento della guerra? Ne ha scritto il giornalista Matteo Pucciarelli nel suo “Guerra alla guerra” uscito per Laterza, a vicino/lontano il dialogo coinvolgerà anche il coordinatore di ‘Pace e disarmo’ Francesco Vignarca e la direttrice del quotidiano Il Piccolo Roberta Giani.
E ancora domani al festival: la lezione del filosofo Pier Aldo Rovatti “Quel poco di verità” (ore 18.30, Oratorio del Cristo): la supposta libertà che ci dà accesso a un mondo di dati illimitato diventa una nuova specie di prigione. “Infocrazia”: le parole soggettività e libertà sembrano oggi intrappolate in questo chiaroscuro che il pensiero critico ha il difficilissimo compito di rendere abitabile, ricavandone quel poco di verità che ci è necessario. Alle 10, nell’Oratorio del Cristo il filosofo Giovanni Leghissa terrà invece una lezione su “Potere e sovranità nell’età neo-liberale”, e sempre domani a vicino/lontano si presentano due nuovi libri: lo scrittore montenegrino Stefan Boskovic, in dialogo con il giornalista Oscar D’Agostino responsabile delle pagine cultura del Messaggero Veneto, presenta “Il ministro” (Bottega Errante, ore 10 Loggia del Lionello), dove immagina, in un ritratto psichedelico della società contemporanea, i nove turbolenti giorni del ministro della cultura del Montenegro, Valentino Kova?evi?, dopo l’uccisione accidentale di un’artista durante una performance. Un vortice che mette in discussione tutto il mondo che ruota attorno al ministro, mina la sua carriera e coinvolge gli aspetti intimi e familiari della sua vita. Ancora domani si presenta il nuovo libro del giornalista e scrittore Fabrizio Gatti, Premio Terzani 2008: appuntamento alle 16.30 nella Loggia del Lionello per sfogliare insieme “Nato sul confine” (Rizzoli), in dialogo con la giornalista Anna Dazzan e con le letture di Manuel Buttus e Roberta Colacino. Al centro, a bordo di una imbarcazione di migranti siriani, la voce di un bambino non ancora nato, Mabruk, che tutto vede e ci fa vedere, ed è insieme la voce dei suoi coraggiosi compagni di viaggio, e di tutte le persone cui sia toccato in sorte di scappare dal proprio Paese in guerra. Ancora da segnalare, domani alle 18 nella Chiesa di San Francesco, il dibattito su “Teocrazie. La follia di credersi Dio”, che vedrà protagonisti Annarosa Buttarelli, Rocco D’Ambrosio e Nicola Gasbarro, presidente del Comitato scientifico di vicino/lontano. Se la religione diventa strumento dell’agire politico e l’etica pubblica coincide con la morale religiosa, quale spazio rimane alla tolleranza per la libertà del pensiero? Una riflessione sulla necessità di rendere autonomo il fondamento dell’autorità civile,e laico l’esercizio del potere