ISTRUZIONE: CULTURA PACE E CONVIVENZA TRA POPOLI FORMA GLI INSEGNANTI

Udine, 31 maggio – Il seminario regionale Costruttori di pace, svoltosi a Udine nel Salone del Parlamento del Castello, rivolto agli insegnati delle scuole di ogni ordine e grado del Friuli Venezia Giulia, ha virtualmente chiuso un percorso di formazione sostenuto dalla Regione, che rientra tra le manifestazioni indette nella ricorrenza del Centenario della Prima Guerra Mondiale.

Non a caso è stata scelta la città di Udine (che aveva già ospitato l’evento di apertura) quale sede dell’ultimo degli eventi formativi previsti dal Progetto La pace si insegna e si impara, dopo Zugliano (al Centro Balducci), Pordenone e Monfalcone. Perché, com’è stato ricordato, all’inizio del secolo scorso il capoluogo friulano è stato la capitale della Grande Guerra.

Alla serie dei cinque seminari hanno partecipato complessivamente 195 insegnanti, di 81 scuole, di 46 diverse località, per porre le basi dei percorsi formativi attorno ai quali, nel prossimo anno scolastico, essi potranno sviluppare l’insegnamento della pace e della convivenza, ai loro alunni e studenti, con l’obiettivo di diffondere una cultura della non belligeranza, della quale è sentita l’esigenza anche nel terzo millennio.

Il seminario odierno si è sviluppato tra interventi degli esponenti nazionali degli Enti locali impegnati a diffondere e sostenere la cultura della pace e nel sostegno dei diritti umani; la presentazione del Catalogo dei percorsi di pace, una pubblicazione che raccoglie esperienze e testimonianze dell’attestazione della cultura della non belligeranza; la proiezione di un video, che riporta attraverso i racconti di ragazzi e scolari le emozioni dei più giovani, le paure, i timori, ma anche la fiducia in un domani sereno, non adombrato dalla possibilità che possano scoppiare nuove guerre.

Il video ha evidenziato, nel contempo, la concezione della pace che fortunatamente pervade le nuove generazioni: una constatazione, quest’ultima, che, com’è stato rivelato, può infondere fiducia all’intera società, nella consapevolezza che la cultura della pace e dei diritti dell’uomo è già radicata tra i giovani.

Ciò grazie al lavoro che gli insegnanti, le famiglie, le istituzioni hanno svolto e stanno svolgendo per creare i presupposti affinché non si possa ripetere, in particolare in queste terre, il dramma della Grande Guerra.

Era presente l’assessore all’Istruzione Loredana Panariti che ha rivolto un vivo ringraziamento alle scuole e agli insegnanti per avere colto l’importante occasione di poter creare una rete di condivisione per fare sistema attorno ai valori e agli ideali che devono pervadere la nostra società e che stanno alla base della cultura della pace e della convivenza. In sostanza, della cultura e del sapere dell’uomo.

Il progetto, del quale oggi si è compiuta un’ulteriore tappa, consente infatti di recepire una condizione importante della nostra comunità: i giovani di oggi sono salvi dalla omologazione, intendono essere protagonisti del loro futuro e sono pervasi da valori e ideali positivi e respingono quelli negativi, in quanto la scuola e la società civile, assieme alle famiglie, hanno saputo trasmettere loro la percezione della valenza reale della pace.

ARC/CM/EP

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