50 anni Siot: Serracchiani, oleodotto è ponte che aiuta Europa

Trieste, 27 apr – L’Oleodotto Transalpino della Tal “è un ponte
senza confini che permette a un’Europa in questo momento un po’
fragile di fare delle scelte che sono state cinquant’anni fa
coraggiose e che adesso vanno ulteriormente rafforzate e
ribadite”.

Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora
Serracchiani al termine del convegno internazionale “Friuli
Venezia Giulia, Austria, Germania: energia per la crescita”,
organizzato dal Gruppo Tal al Teatro Verdi di Trieste in
occasione del mezzo secolo di vita dell’Oleodotto Transalpino,
entrato in funzione nel 1967, infrastruttura che assicura il
fabbisogno energetico integrale di Baviera e Baden-Wurttemberg,
il 90 per cento di quello austriaco e oltre il 40 per cento di
quello ceco.

Serracchiani, ha augurato “lunga vita all’oleodotto, consapevoli
che dobbiamo lavorare per rendere accessibile Trieste e il Friuli
Venezia Giulia con le infrastrutture e con gli investimenti,
occupandoci anche della finanza che ci permette di crescere e
allo stesso tempo sfruttando una delle ricchezze maggiori di cui
disponiamo, cioè il porto di Trieste, la portualità del Friuli
Venezia Giulia e il nostro indotto”.

La presidente del Friuli Venezia Giulia è intervenuta nel panel
conclusivo del convegno, che ha visto numerosi ospiti, insieme al
presidente e amministratore delegato Siot Alessio Lilli e al
ministro plenipotenziario e vice capo missione dell’Ambasciata
della Repubblica federale di Germania in Italia Irmgard Maria
Fellner.

Serracchiani ha “ringraziato per l’organizzazione dell’evento,
perché ha avuto la capacità di metter al centro Trieste, la
storia di questi cinquant’anni ma anche il futuro dei nostri
buoni rapporti”. Nell’arco di un dibattito che, partendo dal
passato, ha raffigurato gli scenari futuri in cui si muoverà
l’economia, la presidente della Regione ha evidenziato il ruolo
chiave dei giovani “cui vanno date responsabilità, anche
permettendo loro di sbagliare”. Questa, secondo Serracchiani,
rappresenta “una sfida culturale che mi auguro il Paese accetti”.
ARC/PPH/EP

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