A Palazzo D’Aronco il Sottosegretario di Stato per la Transizione Ecologica On. Vannia Gava

Il Sindaco di Udine Pietro Fontanini ha ricevuto a Palazzo D’Aronco il Sottosegretario di Stato per la Transizione Ecologica On. Vannia Gava.

Tra i vari argomenti trattati, anche il Progetto strategico “Udine 2050” che, intervenendo sulla tratta ferroviaria che va dall’ex Safau all’ex deposito delle locomotive di via Buttrio, andrà a recuperare intere aree di Udine dismesse e in stato di degrado, oggi “tagliate fuori” dalla linea, ridisegnando la città nella direzione dell’attenzione alla qualità della vita della persona, della prossimità dei servizi e della valorizzazione della dimensione della sostenibilità ambientale. Infatti, dentro questo contenitore si pensa di sviluppare investimenti rivolti all’alta formazione e di carattere sanitario, direzionale e ricreativo.

Il progetto “Udine 2050” – la data fa riferimento all’obiettivo dell’Ue di impatto climatico zero, ma i suoi effetti concreti possono essere ottenuti già nel giro di cinque anni – è stato calato in quello di più ampio respiro dal nome “FriuliEuropa” che si pone come obiettivo la crescita economica dell’intero territorio friulano e regionale creando valore aggiunto nel contesto dello Spazio unico europeo della mobilità.

“Sono molto soddisfatto per l’esito di questo incontro – ha commentato Fontanini – perché il Sottosegretario Gava, che ringrazio per la sua visita, ha non solo saputo leggere il progetto in controluce, cogliendone il senso profondo, ma ha espresso la sua intenzione di spendersi affinché questo diventi realtà. Avere al Governo nazionale un interlocutore attento e che conosce direttamente la realtà udinese in particolare e friulana in generale, è un elemento fondamentale in questa partita che è tanto ambiziosa quanto decisiva per il ruolo che Udine avrà non solo a livello regionale o nazionale ma internazionale, diventando il punto di snodo dell’asse che dall’area adriatica quale porta a quella baltica. La nostra città è snodo strategico nelle direttrici di traffico europee e non può essere solo un punto di passaggio; grazie a questo progetto, infatti, verrà sviluppato l’intero territorio friulano, che diventerà la naturale area vasta industriale di trasformazione del sistema portuale dell’Alto Adriatico, che fa capo a Trieste e che comprende anche Monfalcone e Porto Nogaro, interconnessi con gli interporti di Pordenone, Cervignano e Gorizia. Quindi questo progetto è complementare allo sviluppo logistico infrastrutturale sia della Via della Seta sia del Corridoio europeo Baltico-Adriatico, perché i traffici su queste direttrici possono generare valore aggiunto al territorio solo se sopra si innestano attività industriali e di servizio”.