Che Udine avesse vinto, piazzandosi al 48° posto in Italia e prima in regione, i 18 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri per il “bando periferie” era ormai noto. Quello che si aspettava, però, era che arrivasse concretamente il finanziamento per poter partire con quella che molti hanno definito la “rivoluzione urbanistica” che cambierà completamente il volto di Udine Est. Ebbene, i soldi sono arrivati, la giunta comunale ha già approvato lo schema di convenzione e, quindi, “experimental city”, il progetto redatto dal Comune risultato vincitore, ha ora semaforo verde per partire.
Inutile nascondere la soddisfazione di tutti, a cominciare dal primo cittadino. “Si tratta di un obiettivo a dir poco importante – commenta Furio Honsell – perché questo progetto cambierà radicalmente il volto a Udine Est e tutta l’area dell’ex caserma Osoppo, creando così le condizioni per aumentare la qualità della vita dei residenti. Un’iniziativa corale – prosegue – che ha coinvolto e coinvolgerà non solo il pubblico, ma anche i privati e che consentirà di risolvere molti problemi che gravano su quell’area della città”.
A dir poco ingente l’ammontare finanziario dell’intera operazione, visto che ai 18 milioni di euro statali se ne aggiungono 12 garantiti da partner privati. Entro fine dicembre verrà ora firmato a Roma il finanziamento e, da quel giorno, ci saranno 60 giorni per approvare il progetto preliminare. “Sappiamo che i tempi sono stretti – spiegano il vicesindaco e assessore alla Pianificazione Territoriale, Carlo Giacomello e il collega ai Lavori pubblici, Pierenrico Scalettaris –, ma siamo convinti di poter superare queste difficoltà mettendo a frutto l’esperienza di questi anni”.
Ma, in sintesi, cosa prevede “experimental city”, il progetto redatto nel 2016 da un vero e proprio gruppo di lavoro coordinato da Bruno Grizzaffi, responsabile dell’ufficio Rigenerazione urbana e da Raffaele Shaurli dell’ufficio Gestione Urbanistica del Comune? “Dal punto di vista economico – spiega Giacomello – sarà l’investimento sulla città più importante dai tempi della costruzione del nuovo palazzo della Regione di via Sabbadini. Non solo miglioreremo l’esistente in termini abitativi ed energetici oltre a creare migliori collegamenti, ma – prosegue – daremo nuova vita alla caserma Osoppo, dove parte degli edifici saranno demoliti per fare spazio a nuovi insediamenti di tipo scolastico, ricreativo, sportivo e commerciale, con il contemporaneo recupero di alcuni stabili di pregio come la ex Cavallerizza e la realizzazione di aree verdi. Proprio nella Osoppo potrebbero trovare ospitalità gli sport diversi dal calcio, dal tennis al pattinaggio, in collaborazione tra pubblico e privato. Il Comune si occuperà del recupero delle aree e della parte urbanistica, con la creazione di collegamenti viari e ciclabili. All’interno di questo progetto – continua – ci sono elementi molto importanti per il futuro della città, a partire dalla rivalutazione della fermata della Fuc a San Gottardo, che potrebbe diventare quasi una sorta di metropolitana leggera. In pratica: la Udine del domani che inizia da oggi”
In foto un particolare dell’ex caserma Osoppo
@news
Articoli Correlati
Che Udine avesse vinto, piazzandosi al 48° posto in Italia e prima in regione, i 18 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri per il “bando periferie” era ormai noto. Quello che si aspettava, però, era che arrivasse concretamente il finanziamento per poter partire con quella che molti hanno definito la “rivoluzione urbanistica” che cambierà completamente il volto di Udine Est. Ebbene, i soldi sono arrivati, la giunta comunale ha già approvato lo schema di convenzione e, quindi, “experimental city”, il progetto redatto dal Comune risultato vincitore, ha ora semaforo verde per partire.
Inutile nascondere la soddisfazione di tutti, a cominciare dal primo cittadino. “Si tratta di un obiettivo a dir poco importante – commenta Furio Honsell – perché questo progetto cambierà radicalmente il volto a Udine Est e tutta l’area dell’ex caserma Osoppo, creando così le condizioni per aumentare la qualità della vita dei residenti. Un’iniziativa corale – prosegue – che ha coinvolto e coinvolgerà non solo il pubblico, ma anche i privati e che consentirà di risolvere molti problemi che gravano su quell’area della città”.
A dir poco ingente l’ammontare finanziario dell’intera operazione, visto che ai 18 milioni di euro statali se ne aggiungono 12 garantiti da partner privati. Entro fine dicembre verrà ora firmato a Roma il finanziamento e, da quel giorno, ci saranno 60 giorni per approvare il progetto preliminare. “Sappiamo che i tempi sono stretti – spiegano il vicesindaco e assessore alla Pianificazione Territoriale, Carlo Giacomello e il collega ai Lavori pubblici, Pierenrico Scalettaris –, ma siamo convinti di poter superare queste difficoltà mettendo a frutto l’esperienza di questi anni”.
Ma, in sintesi, cosa prevede “experimental city”, il progetto redatto nel 2016 da un vero e proprio gruppo di lavoro coordinato da Bruno Grizzaffi, responsabile dell’ufficio Rigenerazione urbana e da Raffaele Shaurli dell’ufficio Gestione Urbanistica del Comune? “Dal punto di vista economico – spiega Giacomello – sarà l’investimento sulla città più importante dai tempi della costruzione del nuovo palazzo della Regione di via Sabbadini. Non solo miglioreremo l’esistente in termini abitativi ed energetici oltre a creare migliori collegamenti, ma – prosegue – daremo nuova vita alla caserma Osoppo, dove parte degli edifici saranno demoliti per fare spazio a nuovi insediamenti di tipo scolastico, ricreativo, sportivo e commerciale, con il contemporaneo recupero di alcuni stabili di pregio come la ex Cavallerizza e la realizzazione di aree verdi. Proprio nella Osoppo potrebbero trovare ospitalità gli sport diversi dal calcio, dal tennis al pattinaggio, in collaborazione tra pubblico e privato. Il Comune si occuperà del recupero delle aree e della parte urbanistica, con la creazione di collegamenti viari e ciclabili. All’interno di questo progetto – continua – ci sono elementi molto importanti per il futuro della città, a partire dalla rivalutazione della fermata della Fuc a San Gottardo, che potrebbe diventare quasi una sorta di metropolitana leggera. In pratica: la Udine del domani che inizia da oggi”
In foto un particolare dell’ex caserma Osoppo
@news
Articoli Correlati
Powered by WPeMatico