Cividale capofila realtà di rete dell’Unesco

“I riflessi nel mondo culturale, nella società, economici e anche a livello locale del riconoscimento da parte dell’Unesco di Patrimonio dell’umanità si possono misurare oggi, a distanza di dieci anni, a Cividale del Friuli, dove la realtà locale è stata rivitalizzata da questa opportunità che ha schiuso orizzonti nuovi, anche nell’intero Friuli Venezia Giulia. Perché Cividale, assieme agli altri siti Unesco rappresenta uno dei più grandi patrimoni culturali della nostra regione, che va preservato e ulteriormente valorizzato visto il suo enorme potenziale turistico, quindi anche economico”.
Con queste parole l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, è intervenuta in piazza Duomo alla cerimonia per festeggiare il decennale dal riconoscimento ufficiale della Cividale Longobarda.


“Un riconoscimento – ha ricordato Gibelli – capofila di un percorso che ha coinvolto altri sei siti in Italia nei quali la testimonianza della presenza longobarda ha lasciato un segno indelebile nell’architettura e nella storia. Ma soprattutto – ha detto ancora – ha aperto la strada al riconoscimento di altre realtà della regione che hanno potuto essere valorizzate per recare beneficio a livello locale e all’intero Friuli Venezia Giulia”.
Chiosando con il conduttore della serata, Paolo Mosanghini, e con Attilio Vuga, il sindaco che lanciò la candidatura di Cividale e ottenne il riconoscimento, presente assieme al suo successore, Stefano Balloch, e all’attuale sindaco, Daniela Bernardi, Gibelli ha ricordato il ruolo che svolse all’epoca, in qualità di funzionario della Regione Lombardia: favorì l’accelerazione del processo sostenendo la candidatura di una città lombarda.


“Il caso ha voluto – ha ricordato – che al momento della presentazione del dossier di candidatura di rete ‘I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)’ io fossi direttore Cultura della Regione Lombardia, così potei, nel mio piccolo, contribuire al suo successo”.
“Ora la sfida – ha aggiunto – è quella di mantenere questo prestigioso risultato che assicura visibilità alla città di Cividale in tutto il mondo applicando rigorosamente il Piano di gestione; l’Amministrazione Fedriga ha sempre prestato particolare attenzione a questo aspetto, tanto che due anni fa è stata predisposta la legge regionale 11/2019 che ogni anno stanzia fondi per aiutare i Comuni a preservare questo immenso patrimonio”.
“Ci tengo – ha concluso Gibelli – a rivolgere un plauso al Comune di Cividale che proprio di recente ha provveduto a una parte del restauro e recupero di due beni principali inseriti nel patrimonio, quali il Monastero di Santa Maria in Valle e il Tempietto Longobardo, che potrà ora essere visitato in tutto il suo splendore”.