Ferragosto a Udine

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Scendono la spiaggia, il mare e l’ombrellone, salgono l’arte e la cultura. Con il possibile arrivo dei temporali, attesi nel fine settimana un po’ in tutta la regione, nell’hit parade delle proposte per l’estate crescono le quotazioni di mostre e musei per un weekend ferragostano alternativo. Per tutti coloro che decideranno di puntare sulla scoperta culturale, le strutture museali e le esposizioni del Comune di Udine saranno aperte al pubblico anche a Ferragosto e per tutto il weekend con il normale orario estivo dalle 10.30 alle 19. “Udine si conferma città accogliente anche a Ferragosto e per tutti i mesi estivi sia per i residenti sia per i turisti – sottolinea il sindaco Furio Honsell –, con una ricca offerta di iniziative e proposte culturali”. Un concetto condiviso anche dall’assessore alla Cultura, Federico Pirone. “Anche a Ferragosto i Civici Musei rimangono aperti per offrire un servizio a chi passerà questa giornata in città – sottolinea Pirone –. Le numerose mostre e collezioni presenti rappresentano una poliedrica e stimolante opportunità per vivere Udine con curiosità e interesse, sia da cittadini sia da turisti”.
Tra esposizioni temporanee e collezioni permanenti turisti e udinesi potranno scegliere tra diverse proposte. A Casa Cavazzini si potrà visitare l’esposizione “Neorealismo, astrattismo e oltre”, mostra curata da Vania Gransinigh che raccoglie un nutrito gruppo di opere appartenenti alle collezioni museali focalizzando l’attenzione sui mutamenti e sugli sviluppi avvenuti nella pittura italiana dal secondo dopoguerra alla fine del Novecento attraverso le opere che, in tempi e modalità differenti, sono entrate a far parte delle raccolte di Casa Cavazzini. Tra i grandi protagonisti dell’esposizione non poteva mancare l’artista friulano Giuseppe Zigaina, recentemente scomparso, che fu tra coloro che meglio tradussero il verbo neorealista: il suo dipinto “Assemblea di braccianti sul Cormor”, esposto alla Biennale di Venezia nel 1952, è certamente l’opera che costituisce il manifesto di questa poetica. Le opere di Emilio Scanavino, Emilio Vedova, Giuseppe Santomaso e Afro Basaldella presenti in mostra testimoniano poi solo alcune delle declinazioni più caratterizzanti del movimento che conquistò anche molti artisti attivi a livello locale. Il percorso si conclude con una sala interamente dedicata al pittore Nilo Cabai (Udine, 1931) che, generosamente e con notevole spirito civico, ha recentemente donato alcune sue opere al museo per arricchirne le collezioni permettendo così di documentare all’interno delle raccolte tutto il suo percorso professionale che dalla metà del secolo scorso, arriva fino ai nostri giorni.
È stata invece temporaneamente sospesa per motivi tecnici la mostra collettiva “Per una gioiosa entropia”, ospitata nella project room del museo d’Arte moderna e contemporanea. L’esposizione sarà riaperta al più presto con un prolungamento dell’apertura fino al prossimo autunno per garantire al pubblico un adeguato periodo di tempo in cui poterla visitare. La mostra, curata da Giorgia Gastaldon, ha riunito in un dialogo tutto contemporaneo sul tema della “leggerezza”, proposto da Italo Calvino nelle sue “Lezioni Americane”, le due artiste Alessandra Lazzaris e Maria Elisabetta Novello.
Dell’offerta culturale ferragostana non può non far parte l’area museale del castello, facilmente raggiungibile anche grazie al servizio gratuito di bus navetta da piazza Libertà (attivo sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30). Qui si potrà visitare la pinacoteca del castello, che costituisce il primo nucleo, ottocentesco, delle raccolte museali e documenta lo svolgimento della pittura in Friuli dal Trecento alla metà dell’Ottocento. L’itinerario si snoda attraverso 13 sale con dipinti di Domenico da Tolmezzo, Vittore Carpaccio, Pellegrino da San Daniele, Giovanni Antonio Pordenone, Pomponio Amalteo fino a Palma il Giovane, Bombelli e naturalmente Giambattista e Giandomenico Tiepolo. Per chi volesse ammirare i capolavori tiepoleschi anche il museo diocesano e le Gallerie del Tiepolo osserveranno il normale orario di apertura, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Fino al 30 settembre, inoltre, l’acquisto di un biglietto unico al costo di 8 euro consente di visitare sia i Civici Musei del castello sia il museo diocesano e le Gallerie del Tiepolo.
Per chi fosse interessato ad approfondire la cultura, i mestieri e il folklore friulano il museo Etnografico sarà aperto, sempre dalle 10.30 alle 19, con le proprie collezioni e mostre.
Qui i visitatori possono scoprire tutto della vita tradizionale friulana, spaziando dagli oggetti della vita quotidiana alle maschere, dai giochi alla musica e allo spettacolo. Le collezioni si sono formate in gran parte grazie alla sensibilità di privati e sono costituite da manufatti molto diversi: dalla cultura ergologica e del mondo contadino alla vita domestica popolare e signorile, dall’artigianato alla scienza, dal costume alla moda. Attualmente i fondi “Gaetano Perusini – Lea D’Orlandi” e “Luigi e Andreina Ciceri” costituiscono i nuclei portanti delle collezioni etnografiche.
Sempre a palazzo Giacomelli è aperta la nuova mostra del museo friulano di Storia Naturale, “Il grano. Storia di una pianta rivoluzionaria”, dedicata all’evoluzione storica dei cereali e in particolare del frumento, una coltura che circa diecimila anni fa, in Medio Oriente, ha determinato l’inizio di una civiltà che avrebbe condotto poi nel tempo allo sviluppo dell’agricoltura in tutto l’Occidente. Le profonde modificazioni del paesaggio, la nascita di villaggi e successivamente di città, l’aumento della complessità delle società umane, si devono infatti allo sviluppo dell’agricoltura a partire proprio dal cosiddetto “pacchetto neolitico” (grano duro e/o tenero, farricello, farro e orzo). Fino a poco tempo fa il frumento era la coltura più diffusa anche nel Friuli Venezia Giulia, poi sostituita da altre, mais in testa, che oggi contraddistinguono il paesaggio agrario. Le coltivazioni odierne sono legate, però, più a interessi economici che a esigenze alimentari. Ciò ha provocato e provoca pesanti conseguenze anche su ambiente naturale e biodiversità, incidendo inoltre profondamente su abitudini alimentari e stili di vita. La mostra, che analizza la storia dei cereali dal punto di vista botanico, di impatto sull’ambiente naturale ma anche sulla nostra cultura, fornisce degli spunti per riflettere sulla gestione del territorio, sulla sostenibilità dei nostri stili di vita e sui possibili scenari che un ritorno alle coltura tradizionali potrebbero aprire (in particolare per ciò che attiene agli agroecosistemi). La mostra è visitabile fino all’11 ottobre negli orari di apertura del museo Etnografico (dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 19). Per ulteriori informazioni: museo friulano di Storia Naturale (tel. 0432/584711 – [email protected]).
Restano aperti, come sempre dal venerdì alla domenica dalle 17 alle 20, anche i locali della galleria fotografica Tina Modotti, che ospita attualmente una mostra, aperta con ingresso libero fino al 13 settembre, dedicata al fotografo marchigiano Mario Giacomelli. L’esposizione, curata da Silvia Bianco e allestita in collaborazione con il Craf, rende omaggio a uno dei grandi maestri della fotografia del Novecento. La mostra, allestita in occasione della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia, presenta una selezione di quei paesaggi che Giacomelli ritrasse durante tutta la sua carriera, tratta dall’archivio di Luigi Crocenzi acquisito dal Craf.
Anche chi resterà in città, comunque, potrà optare per un tuffo e una nuotata: la piscina del Palamostre, in via Ampezzo, resterà aperta con orario festivo dalle 10 alle 19.30 sia per la giornata di Ferragosto sia la domenica. Apertura ferragostana anche per l’impianto natatorio di via Pradamano, che entrambi i giorni sarà accessibile dalle 10 alle 14. Per informazioni: Punto Informa (0432-1273717-718), Casa Cavazzini (0432 414772), castello (0432 271591), museo Etnografico(0432 271920).