Guarda Ajoomma venerdì 20 aprile al FEFF

Proiezione venerdì 20 aprile ore 20 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Dopo oltre 20 anni, è evidente che il cinema di Singapore ha diverse opportunità di trovare se stesso. Nonostante ci siano stati alcuni sporadici tentativi nel circuito dei film d’essai, il cinema commerciale ha avuto meno successo malgrado ogni anno vengano realizzati film più specificamente di genere. Se escludiamo le commedie girate da Jack Neo, non sono molti i film che hanno una tenitura di oltre tre settimane nelle sale locali, men che meno la garanzia di una distribuzione all’estero. L’uscita di Ajoomma offre invece un po’ di speranza al riguardo. He Shuming, che ha realizzato per diversi anni cortometraggi molto ben calibrati, per il suo film d’esordio ha ricevuto a dir poco una calda accoglienza.  
L’esperta attrice televisiva Hong Hui Fang interpreta l’“ajoomma” o, come si dice nell’inglese colloquiale di Singapore, la “auntie” (“zietta”, cioè signora di mezza età). Il film si apre con una serie di attività solitamente associate alle “ziette” di Singapore, come l’aerobica di gruppo nei parchi pubblici della città, la contrattazione sui prezzi al mercato e la devozione agli sceneggiati televisivi coreani. Ad esser sinceri, la popolarità dei drammi coreani a Singapore è del tutto trasversale: non è sorprendente vedere donne più giovani imbambolate davanti allo schermo dei loro dispositivi elettronici su treni e mezzi pubblici durante le ore di punta. 


La signora Lim Bee Hwa è una vedova che vive sola in un angusto appartamento e ha, come unica compagnia qualche telefonata occasionale con il figlio Sam (Shane Pow), e le onnipresenti serie televisive coreane. Man mano che il suo rapporto con Sam si fa sempre più freddo e distante, la carica di emozioni scodellata dagli sceneggiati diventa per la donna sempre più allettante. Madre e figlio hanno in programma una vacanza in Corea del Sud, ma quando i loro piani vanno all’aria perché Sam deve essere presente a un colloquio per un probabile nuovo impiego negli Stati Uniti, Lim decide di partire ugualmente. La donna incontra la guida turistica coreana Kwon-woo (Kang Hyung-suk) in aeroporto e, dopo una serie di malintesi, al suo arrivo in Corea del Sud l’attende una magnifica avventura. Kwon-woo, un giovane sulla ventina, si trova nel bel mezzo di una separazione da moglie e figlia e non sa dove sbattere la testa. Per distrazione, dopo un inutile tentativo di mettersi in contatto con la sua famiglia estraniata, si dimentica completamente di Lim che, con l’aiuto di un’anziana guardia di sicurezza di turno, Jung Su (Jung Dong-hwan), trova non solo riparo per la notte ma anche una nuova amicizia. Mentre Lim cerca di ritrovare la comitiva del tour, si scopre che Kwon-woo sta fuggendo da degli strozzini e, in un modo decisamente divertente, Lim lo tira fuori dai guai e gli somministra anche ottimi suggerimenti su come vivere una vita rispettabile. Dopo quel che ha passato, anche la signora Lim deve venire a patti con la propria vita e la propria femminilità. La sua presa di coscienza culmina in una scena di realismo magico in cui entra letteralmente nel mondo immaginario delle sue amate serie televisive coreane e, in un coreano fluente, fa pace con suo figlio al suono di un sentimentale brano di K-pop. Il popolare attore Yeo Jin-goo qui ha un piccolo cameo, che interpreta con grande disinvoltura. La signora Lim fa ritorno a Singapore da donna emancipata. 
Questo film potrebbe anche essere solo la storia di un pesce fuor d’acqua in un dramma semplice e caloroso sull’accettazione; ma il regista He Shuming e l’interprete Hong Hui Fang si impegnano per creare un personaggio affidabile sul quale poggia tutta l’impresa. A un quarto del film, esasperata dalla mancanza di una vera comunicazione tra lei e Jung Su, visto che nessuno dei due parla bene l’inglese, Lim gli dice “Thank you”. Forse bisognerebbe avere vissuto a Singapore per tutta la vita per afferrarne il vero significato, ma il timbro di voce e l’intonazione di Hong Hui Fang nel pronunciare queste due parole sono completamente prive di affettazione in perfetta sintonia con quello di una donna qualsiasi in un giorno qualunque. In questo preciso momento Hong Hui Fang diventa il personaggio della “zietta”/“ajoomma” e sullo schermo sboccia la sincerità. Una sincerità fin troppo rara negli annali del cinema di Singapore. 

He Shuming

He Shuming è un regista e sceneggiatore di Singapore. Si è laureato in Cinema alla Puttnam School of Film del LASALLE College of the Arts. Nel 2012 si è trasferito a Los Angeles, dove ha conseguito un Master in Regia all’American Film Institute Conservatory. Nel 2019 ha vinto il premio Young Artist Award dal National Arts Council di Singapore, il più alto riconoscimento artistico locale. Il suo lungometraggio d’esordio, Ajoomma, è stato presentato alla 27° edizione del Busan International Film Festival e ha ottenuto quattro candidature alla 59° edizione dei Golden Horse Awards. Ajoomma era anche il film di Singapore candidato per il miglior film straniero agli Academy Awards. 

Singapore/South Korea, 2022, 90’