In\Visible Cities a Gorizia e Gradisca

Nove giornate, che animeranno tre Comuni (Gradisca d’Isonzo, Gorizia e Nova Gorica), per un totale di 38 eventi in calendario. Sono questi i numeri della nuova edizione, la nona, di In\Visible Cities: festival urbano multimediale, parte della rete Intersezioni, organizzato dall’associazione Quarantasettazeroquattro e co-finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Gradisca d’Isonzo e dalla Fondazione Carigo. In programma performance teatrali, partecipative, itineranti e di danza, immancabili, poi, gli eventi targati “Ars. arti relazioni scienze”. Da segnalare anche due importanti novità: un focus dedicato all’inclusione nell’ambito culturale, grazie al progetto “Zero gradi di separazione”, e un altro per le nuove generazioni. Di tutto questo faranno parte ben tre spettacoli intermediali e partecipativi, prodotti dalla stessa Quarantasettazeroquattro: Atlante Isontino; Paesaggio Sottile; Gradisca Cold Case.

Quella in calendario a partire dal 31 agosto – a Gorizia fino al 3 settembre, poi, dal 6 al 10 settembre a Gradisca d’Isonzo – sarà l’edizione che avvierà un nuovo triennio di progettazione, come è stato spiegato in occasione della conferenza stampa ospitata dalla sala consigliare del Comune di Gradisca D’Isonzo, alla presenza di Alessandro Cattunar, direttore artistico di In\Visible Cities, e la co-direttrice Miriam Paschini; Linda Tomasinsig, sindaca del Comune di Gradisca d’Isonzo; Marco Zanolla, assessore alla Cultura del Comune di Gradisca d’Isonzo; Alberto Bergamin, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. A intervenire, con un video messaggio, anche il vicepresidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e assessore alla cultura, Mario Anzil. In sala è intervenuta anche Anna Del Bianco, dirigente del settore cultura della Regione Fvg.

Il nuovo ciclo, in continuità con quanto programmato fin dalle origini, sarà dedicato alle arti performative e ai linguaggi del contemporaneo, con performance e spettacoli accessibili e godibili per un pubblico ampio ma anche attenti alla sperimentazione: esperienze che consentiranno ai partecipanti di essere coinvolti attivamente, stimolando la curiosità, favorendo la conoscenza del territorio.

«Si avvia un triennio in cui il festival lavorerà, come d’abitudine, sulla promozione del territorio e del suo patrimonio visibile e invisibile di Storia e di storie, legate agli spazi urbani e naturali. A unire idealmente le città ospitanti, il fiume Isonzo/So?a, al centro di due nuove produzioni multimediali, un “luogo del cuore” e della memoria che sarà indagato simbolo per l’intera area, una linea che sembra dividere ma cheunisce. Tiene insieme due territori che in realtà sono uno solo, scorrendo parallelo al confine di stato e superandolo, ignorandolo. Ma al centro delle performance troveremo anche il carso, gli spazi urbani, il Castello di Gradisca, la Transalpina e il Parco Basaglia», ha spiegato il direttore artistico, Alessandro Cattunar.

PRIME NAZIONALI E INTERNAZIONALI – Molti i nomi importanti della scena nazionale e internazionale, che porteranno a Gradisca e a Gorizia spettacoli in prima regionale e, in alcuni casi, anche nazionale. A Gorizia, la pluripremiata compagnia catalana Aggrupacón Señor Serrano presenterà “Prometeo” primo capitolo di una trilogia teatrale dedicata ai miti greci e rivolta esclusivamente ai bambini. Debutto regionale anche per “+Erba” della compagnia TPO di Prato, spettacolo di danza, multimediale e partecipativo dal grande impatto scenografico. Per la prima volta in regione, poi, l’acclamata compagnia italo-australiana Cuocolo-Bosetti, con “Exhibition”. Il programma di Gradisca vedrà la partecipazione di nomi importanti del teatro e della danza: Giuseppe Comuniello, Camilla Guarino, Teatro dell’Argine, Nicola Galli, Trickster-p, Eva Geatti, Coppelia Theatre. Per arrivare all’evento di punta, sabato 9 settembre, con il concerto-talk che vedrà protagonisti Max Casacci, chitarrista e fondatore dei Subsonica, con la scienziata Mariasole Bianco per un live tutto dedicato ai suoni della natura e alle riflessioni sul cambiamento climatico.

Impossibilitato a partecipare di persona alla conferenza stampa di presentazione del Festival, il vicepresidente della Regione, e assessore alla cultura, Mario Anzil, ha comunque voluto portare i suoi saluti attraverso un video messaggio nel quale ha ricordato come «questo festival multidisciplinare e multimediale, ben si concilia con quella che è la nostra visione della cultura del futuro, per la nostra regione. Essendo di confine, non potrà che essere una cultura di frontiera, che analizza e studia le diverse sfaccettature dl questo concetto. Particolarmente gradita è anche una delle novità di quest’anno: l’apertura del festival all’inclusività. Noi immaginiamo una cultura polifonica, per una regione policentrica, cioè una cultura aperta e inclusiva, appunto, che accolga una molteplicità di visioni. Una cultura pluralista, con molte tesi e antitesi. Poi spetterà a ciascuno elaborare una propria sintesi, dal momento in cui la cultura è anche una personale rielaborazione di esperienze più che di nozioni».

«La nostra Amministrazione ha sempre creduto, e crede, che l’arte, e in particolare quella contemporanea sia una delle cifre importanti che caratterizzano Gradisca d’Isonzo e per questo l’associazione di Alessandro Cattunar è un valore aggiunto per la nostra cittadina, riconosciuto non solo da noi, ma considerato un’eccellenza a livello regionale e nazionale. Lo dimostra il fatto il sostegno alle attività di questa associazione da parte dell’Assessorato alla Cultura Regionale con i bandi triennali a sostegno delle associazioni culturali che da quest’anno è diventato strutturale», ha precisato Linda Tomasinsig, sindaca del Comune di Gradisca d’Isonzo.

«Questa edizione è importante per Gradisca e il suo territorio – ha spiegato Marco Zanolla, assessore alla Cultura del Comune di Gradisca d’Isonzo -, in quanto ancora una volta Gradisca si conferma di essere città del contemporaneo e tra i partner ormai consolidati c’è certamente Quarantasettezeroquattro con In\Visible Cities e ARS Arti relazione e Scienza. Quarantasettezeroquattro ha una capacità unica di utilizzare gli spazi urbani, farli conoscere uscendo dal consueto contesto quotidiano e, quindi, renderli protagonisti della scena. E quest’anno sarà la volta di una nuova location, quella del parco interno del Castello che cambierà volto durante la settimana del festival. Questo Festival – ha continuato Zanolla – è un appuntamento fisso per la stagione culturale e turistica cittadina, che richiama artisti e visitatori sia nazionali che internazionali. Non solo, permette ancora una volta a Gradisca di essere protagonista degli spazi culturali regionali anche in vista dell’anno della Capitale Europea della Cultura di Nova Gorica e Gorizia. Proprio grazie al rilievo di questo tipo di manifestazioni la nostra città è stata riconosciuta come uno degli interlocutori principali e partner accogliente nell’ambito dell’Arte Contemporanea dal Tavolo Regionale sul Contemporaneo, organizzato dalle maggiori realtà regionali del settore. Un ringraziamento per questo importante risultato va al direttore Artistico del Festival e ai tanti professionisti che lavorano a questa grande macchina che permette di stravolgere ogni anno Gradisca e a renderla un centro dell’Arte Contemporanea».

«Esprimo il plauso e l’apprezzamento a Quarantasettazeroquattro. Credo abbiate messo in piedi un cartellone davvero impegnativo, è molto importante la valorizzazione delle peculiarità territoriali, perciò grazie anche per questo, oltre che al Comune che crede a questa impostazione. Oggi c’è un rischio che credo corriamo e di cui penso siamo consapevoli: c’è una frattura generazionale che si va consolidando. Ritengo ci sia una parte di società, e mi riferisco ai più giovani, che si sentano fuori dal contesto narrativo classico. Il rischio è di non entrare più in sintonia con loro e di non riuscire più a far parte di una visione condivisa e strategia. Credo e spero che iniziative come questa riescano a cambiare questa rotta», ha dichiarato Alberto Bergamin, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

ZERO GRADI DI SEPARAZIONE – Come anticipato, una delle più importanti novità del 2023 sarà il focus dedicato all’inclusione delle persone con disabilità progettazione culturale. “Zero gradi di separazione” – questo il nome del progetto che è partito a inizio anno con una formazione per gli operatori dello spettacolo – è una rassegna che presenta al pubblico spettacoli creati e portati in scena da artisti con disabilità e propone performance teatrali e di danza accessibili (Let me be il 6 settembre; La vaga grazia il 7 settembre; Alexis 2.0, il 10 settembre). In queste occasioni tutto il pubblico a sperimentare strumenti come l’audio descrizione poetica e a riflettere su questi temi. Il 7 settembre, inoltre, è in programma un talk con aperitivo, per approfondire una tematica che è sempre più urgente divenga parte della riflessione quotidiana di operatori e artisti. «Rendere accessibile un progetto culturale è un atto di civiltà. Da questa edizione In\Visible Cities ha avviato un processo irreversibile per diventare un luogo di comfort, di sperimentazione e di libertà di partecipazione per tutto il pubblico. Questo processo è caratterizzato da piccoli ma decisi passi verso nuove responsabilità nella programmazione artistica in un’ottica di pari opportunità di partecipazione al nostro festival – ha chiarito Miriam Paschini, co-direttrice di In\Visible Cities -. Quest’anno abbiamo attivato concretamente l’accessibilità per ciechi e ipovedenti grazie l’audiodescrizione poetica, e stiamo imparando e sperimentando assieme ai nostri ospiti la gestione degli strumenti tecnici e l’adeguata attenzione nell’accoglienza del pubblico disabile».

NUOVE GENERAZIONI – Ma – e qui sta un’altra novità – un’attenzione speciale sarà posta anche alle nuove generazioni, con una programmazione originale nelle tematiche proposte e nelle modalità di fruizione, realizzata in collaborazione con CTA: performance piene di fascino all’insegna di divertimento e riflessione (H2Ops! il 31 agosto; +ERBA il 1° settembre; Olympus Kids / Prometeo il 3 settembre; Genoma scenico il 6 settembre; Gradisca Cold Case; Il Labirinto l’8 settembre). Da segnalare anche il progetto “Visioni future” con il quale un gruppo di ragazze e ragazzi delle scuole superiori della regione ha avuto l’occasione di selezionare due performance candidate sul bando “Richiedo asilo artistico” (Oscilla, di Simone Arganini e Reconnection di Nino Errera, l’8 settembre), mettendo in gioco la propria sensibilità e i propri gusti, e mettendosi alla prova nel complesso mestiere del curatore.

PERFORMANCE ITINERANTI – Non mancheranno nemmeno nell’edizione 2023 le esperienze performative a cielo aperto, itineranti e partecipative, attraverso le quali il pubblico sarà invitato a mettersi in gioco, a esplorare, a sfruttare il potenziale offerto dalle tecnologie del quotidiano, potremmo dire una delle cifre di In\Visible Cities (Gradisca Cold Case, del tuo Riccardo Tabilio – Stefano Beghi; Esercizi di rivoluzione, dedicato all’esperienza basagliana a Gorizia, Oltrepassare, spettacolo di danza lungo i sentieri della Grande guerra; 17 selfie dalla fine del mondo, performance partecipativa dedicata alla crisi climatica).

ARS. ARTI RELAZIONI SCIENZE – Altra conferma è la stretta connessione con la rassegna “ARS. Arti relazioni scienze”, promossa dal Comune di Gradisca d’Isonzo, anche quest’anno parte integrante della programmazione di In\Visible Cities e che focalizzerà l’attenzione sul dialogo tra linguaggi artistici e scientifici, promuovendo residenze e sperimentazioni in cui artisti e scienziati dialogano, collaborano, ibridando competenze e sensibilità (H2Ops!; Scenari liquidi; +ERBA; Atlante Isontino; Genoma scenico; Inner; Paesaggio sottile; Reconnection; Eutopia; Earthphonia Live; 17 selfie dalla fine del mondo). «Al terzo anno di collaborazione, siamo sempre più entusiasti del riscontro ottenuto da pubblico, artisti e ricercatori per la rassegna ARS, un’occasione di avvicinare due mondi, scientifico e artistico, entrambi mossi da forte creatività e che qui trovano modo di dialogare e ispirarsi a vicenda – ha fatto sapere in una nota Giada Rossi, presidente di Kaleidoscienza. L’obiettivo è affascinare il pubblico e sensibilizzarlo su tematiche ambientali di forte attualità, ma anche creare occasioni per performer e ricercatori coinvolti nelle residenze artistiche di ampliare il proprio sguardo, arricchendo, nello scambio di esperienze, la propria visione».

PERFORMANCE DI DANZA – Da segnale anche come la danza in questa nona edizione proporrà riflessioni su importanti tematiche legate all’ambiente, al clima, alla natura e alla tecnologia, grazie le sue potenzialità espressive (Let Me Be; Atlante Isontino; Oltrepassare; Genoma scenico; Inner; Oscilla; Rhizomas; Alexis 2.0).

INFORMAZIONI UTILI – Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. È raccomandata la prenotazione tramite WhatsApp o sms al 328 8535125, indicando nome, cognome, spettacolo, numero di biglietti. Le performance Gradisca Cold Case e Il Labirinto prevedono prenotazione su Eventbrite attraverso il link disponibile sul sito del festival, https://invisiblecities.eu/invisiblecities23 Eventuali spostamenti d’orario o di location saranno comunicati sui canali social e via messaggio agli iscritti.

FESTIVAL URBANO MULTIMEDIALE – In\visible Cities è organizzato dall’associazione Quarantasettazeroquattro e co-finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Gradisca d’Isonzo, dalla Fondazione Carigo e dall’8 per Mille Valdese. Il Festival è realizzato in collaborazione con Comune di Gorizia, Cooperativa Puntozero, CTA Gorizia, Damatrà ONLUS, Gruppo78, tnk di Nova Gorica. ARS è un progetto del Comune di Gradisca d’Isonzo finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, curato da Kaleidoscienza in parternariato con l’Università degli Studi di Udine, OGS – Istituto di oceanografia e geofisica sperimentale, WWF Area marina protetta di Miramare.