Lavoro: ok da Giunta a ddl su occupazione e tutela qualità lavoro

Trieste, 7 ago – Regolarità, solidità e sicurezza nella sua
accezione più ampia. Sono alcuni dei principi chiave che devono
contraddistinguere il lavoro, sui quali la Regione ha posto
l’accento all’interno del disegno di legge approvato questa
mattina dalle Giunta del Friuli Venezia Giulia.

È questo, in sintesi, il concetto espresso dall’assessore
regionale al Lavoro nell’illustrare il ddl che corregge, migliora
e attualizza la legge regionale 18 del 2005.

La Regione ha concertato il disegno di legge con i portatori
d’interesse del comparto, attraverso numerosi confronti in video
conferenza, per accogliere le loro proposte e trovare una
sintesi. Il testo emerso da tale dialogo è completo ed organico e
punta a prevenire e intercettare le complessità del settore e
creare le condizioni affinché queste possano essere gestite e
riconvertite in occasioni di sviluppo.

Al netto di inevitabili innesti legati alla digitalizzazione,
all’innovazione e al riferimento al lavoro agile, la legge
18/2005 contiene numerosi punti di forza e le modifiche
introdotte dal ddl, che sarà ora sottoposto al vaglio del
Consiglio regionale, consentiranno di valorizzare i comparti
della formazione e dell’orientamento, mentre benessere aziendale
e responsabilità sociale di impresa assumeranno un ruolo
centrale. Il testo consente di normare un sistema evoluto e
particolarmente complesso, che spazia dal comparto della
formazione e dell’orientamento fino ai centri per l’impiego,
coinvolgendo tutti i soggetti che ricoprono un ruolo, nel
rispetto delle singole competenze, all’interno del mercato del
lavoro. Nel testo sono stati inseriti passaggi significativi
sulla responsabilità sociale d’impresa ed è stato riconosciuto un
ruolo primario alla famiglia, con un’attenzione particolare
all’aspetto umano del lavoratore, anche nell’accezione di
individuo inserito in una comunità.

Il ddl contiene anche interventi dedicati alle persone
svantaggiate, nei cui confronti vengono assunte misure specifiche
rispetto ai percorsi formativi, di inserimento e di reinserimento
nel mercato del lavoro e l’auspicio della Regione è che il
documento rafforzi il testo unico regionale in materia di
politiche del lavoro quale veicolo condiviso di crescita
economica e coesione sociale.

Analizzando il mondo del lavoro nel suo complesso, secondo la
Regione negli ultimi quindici anni è stato registrato un
peggioramento del quadro generale a causa del combinato disposto
di fattori che prescindono dall’operato del legislatore
regionale. Alle conquiste legate alla tecnologica,
all’innovazione e alla digitalizzazione hanno fatto da
contraltare alcune regressioni sul piano delle tutele e della
sicurezza. La crisi del 2008 e l’emergenza Covid-19 hanno
contribuito in modo determinante all’inasprimento e
all’acutizzazione delle criticità generali, quindi la legge
18/2005 è divenuta un punto di riferimento importante per il
tessuto produttivo, le associazioni di categorie e le sigle
sindacali. La Regione ha quindi voluto mantenere l’impianto ella
norma contestualizzando alcuni aspetti cruciali e innestando
alcune componenti che la renderanno più coerente con l’attuale
momento storico.
ARC/COM/ma/pph

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