L’università di Udine rimette il collare all’orso Francesco, trovato a Verzegnis

Dopo due anni di attesa, l” orso Francesco è stato nuovamente catturato, dotato di collare satellitare e subito rimesso in libertà. L” équipe guidata dal ricercatore Stefano Filacorda dell” università di Udine, con il supporto del Corpo forestale regionale, coordinato da Rinaldo Comino, è entrata in azione su imput della Direzione regionale risorse agroalimentari forestali e ittiche-Servizio biodiversità che, a seguito delle predazioni effettuate dall” orso alla fine dell” estate 2019, nella zona di Sauris, ha sottoscritto una specifica convenzione con l” ateneo friulano che oltre alla cattura dell” orso prevede, quando è possibile, la preventiva comunicazione agli allevatori degli spostamenti dell” animale e lo studio delle interazioni con il bestiame, tutto questo per limitare eventuali predazioni. E” un modo per tutelare gli allevatori e gli apicoltori. L” obiettivo è stato raggiunto alla quindicesima notte di cattura, sette organizzate nel 2020, otto quest” anno: «Tra la primavera e l” estate 2020 e 2021 più volte l” orso si era presentato nell” area della cattura molto diffidente e schivo, ma la gabbia non era attiva. Solo nella notte del 18 giugno Francesco è entrato nella speciale gabbia ideata e costruita dal tecnico dell” università di udine, Andrea Madinelli, ed ha attivato il meccanismo di chiusura. Si tratta di una gabbia unica nel suo genere in Italia, proprio perché evita ogni tipo di danno all” animale narcotizzato e sottoposto a tutti i controlli medico-sanitari» spiega Filacorda, nel far notare che la terza cattura di Francesco è la decima di orso bruno eseguita dall” università di Udine prima con il supporto del personale della Provincia di Udine poi del Corpo forestale regionale. Il gruppo è composto da Filacorda, il responsabile, dal tecnico esperto nel montaggio del collare e controllo della gabbia Madinelli e dal medico veterinario Pesaro dell” università di Udine, da Mauro Azzini e Carlo Cussigh del Corpo forestale regionale. Nella seconda fasi di cattura erano inoltre presenti giovani ricercatori, collaboratori e studenti dell” ateneo friulano: Marcello Franchini, Andrea Vendramin, Pietro Martincic, Francesca Tognon, Valentina Zucchet, Roberta Sciarillo, Thomas Cargnelutti, Tommaso Simaz e Lorenzo Frangini. (Testo di Giacomina Pellizzari)