Mercoledì 20 Aprile 2022 – 425ª Seduta pubblica : Comunicato di seduta

Seduta
Ora inizio: 14:05

A conclusione dell’esame del Documento di economia e finanza 2022 (doc. LVII, n. 5) e dell’annessa Relazione sull’aggiornamento del piano di rientro verso l’obiettivo di medio periodo, l’Assemblea ha approvato le proposte di risoluzione di maggioranza n. 1 e n. 100 (v. allegato A del resoconto stenografico).

Nella votazione degli emendamenti alla proposta di risoluzione n. 1, sono stati respinti gli emendamenti del sen. De Falco (Misto), volti ad espungere dal DEF il riferimento al ddl sulle autonomie differenziate, e gli emendamenti del sen. Ciriani volti ad escludere dalla delega fiscale la revisione degli estimi catastali, a ridurre il carico fiscale per famiglie e imprese, a calmierare i prezzi del gasolio per agricoltura e pesca.

I relatori, sen. Ferro (FIBP-UDC) e Antonella Faggi (L-SP), hanno riferito sul contenuto del documento, che include il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma, segnalando che le previsioni tendenziali e programmatiche, che includono gli effetti delle misure e delle politiche adottate, sono state validate dall’ufficio parlamentare di bilancio. Nel 2021 l’Italia ha registrato un buon recupero del prodotto interno lordo: il PIL è cresciuto del 6,6 per cento in termini reali, dopo la contrazione del 9,0 percento registrata nel 2020 in connessione con lo scoppio della pandemia. L’indebitamento netto della Pubblica amministrazione è sceso al 7,2 per cento del PIL, dal 9,6 per cento del 2020. Il rapporto tra debito pubblico e PIL a fine 2021 è sceso al 150,8 per cento, dopo il picco del 155,3 per cento toccato nel 2020. Nonostante l’aumento della spesa per interessi, il saldo primario è migliorato in conseguenza delle maggiori entrate e delle minori spese. Le prospettive di crescita appaiono oggi più incerte: sullo scenario macroeconomico pesano l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse, dei costi dell’energia e delle materie prime, lo scoppio della guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia che determinano una sensibile contrazione delle esportazioni. La previsione di crescita reale del PIL del 2022 è stata perciò ridotta dal 4,7, previsto nella NADEF, al 2,9 per cento (nel 2025 è posta all’1,5 per cento). Il rapporto debito/PIL scenderà dal 150,8 del 2021 al 141,4 per cento nel 2025. In relazione all’attuazione del Piano nazionale di ripresa, la sen. Faggi ha segnalato alcune criticità legate ai contratti che non prevedono adeguati meccanismi di compensazione per l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Monti (Misto), Perosino, Paola Binetti, Saccone, Fiammetta Modena, Roberta Toffanin (FIBP-UDC), Elena Testor, Bergesio, Erica Rivolta, Tosato (L-SP), Crucioli, Bianca Granato, Luisa Angrisani (Misto), Annamaria Parente, Laura Garavini (IV-PSI), Manca, Zanda, Ferrari (PD), Paola Nugnes (Misto), Elisa Pirro, Pesco (M5S), De Vecchis (Misto), De Bertoldi (FdI).

Il Sottosegretario di Stato all’economia e finanze Cecilia Guerra ha accolto le proposte di risoluzione di maggioranza n. 100 e n. 1.

Nelle dichiarazioni di voto favorevoli, il sen. Steger (Aut) ha osservato che un nuovo scostamento di bilancio rischia di essere bruciato dal rialzo dei tassi di interesse sui mercati finanziari; occorre quindi un intervento europeo per evitare l’arresto della crescita nella zona euro. La sen. Conzatti (IV-PSI) ha sottolineato i rischi del nuovo contesto economico e geopolitico, che richiede iniziative diplomatiche, misure antinflazionistiche, strategie di riposizionamento, modifiche del patto di stabilità. Il sen. Misiani (PD) ha osservato che lo scostamento non può essere un tabù a fronte del rischio della terza recessione. Ha quindi auspicato una strategia di lungo periodo per efficientamento e risparmio energetico, misure di decontribuzione e di sostegno ai salari, la proroga dei crediti di imposta per le imprese. Il sen. Errani (Misto-LeU) ha espresso preoccupazione per la situazione economica, l’emergenza sociale, la debolezza europea rispetto a un’iniziativa diplomatica per la fine del conflitto in Ucraina. Ha quindi auspicato politiche dei redditi, riforme del welfare e un’accelerazione della transizione energetica. Il sen. Damiani (FIBP) ha posto l’accento sulla necessità di politiche espansive per sostenere la domanda interna e assicurare liquidità alle imprese. Ha quindi espresso contrarietà ad ogni ipotesi di aumento della pressione fiscale, auspicando piuttosto la riduzione del cuneo fiscale e la rottamazione ter, e ha manifestato perplessità sulla previsione di riduzione della spesa per sanità e istruzione. Il sen. Bagnai (L-SP) ha sottolineato che la maggioranza, nonostante le differenze interne, è riuscita a trovare una sintesi nella proposta di risoluzione e ha ricordato in particolare l’impegno del Governo a cambiare le regole del patto di stabilità, a ricorrere, se necessario, allo scostamento di bilancio, a investire nelle cure domiciliari del Covid. Il sen. Marco Pellegrini (M5S) ha richiamato la proposta del Gruppo di un piano energetico europeo e di cospicui investimenti sulle fonti rinnovabili; ha sottolineato che lo scostamento di bilancio deve essere proporzionato alla gravità della situazione e il carico fiscale deve essere sostenibile, ha quindi rinnovato la proposta di una rottamazione quater ed espresso soddisfazione per il mancato aumento della spesa militare.

Il sen. Calandrini (FdI) ha annunciato l’astensione sull’aggiornamento del piano di rientro e il voto contrario alla risoluzione di maggioranza al DEF che, basato sui dati di metà marzo e sulla previsione di una guerra breve, è eccessivamente ottimistico. Le politiche degli ultimi due anni sono state vanificate dal caro energia e l’aumento dei prezzi delle materie prime rischia di generare nuove sacche di povertà. La Germania sta stanziando 100 miliardi per le imprese, lo scostamento di 10 miliardi è necessario seppur limitato. Le sanzioni contro la Russia gravano pesantemente sull’economia italiana, occorrerebbero meccanismi di compensazione a livello europeo e modifiche al patto di stabilità. Il sen. Paragone (Misto) ha annunciato voto, contrario definendo il DEF un atto predatorio ai danni dell’Italia.

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