Migranti: Torrenti, 3.200 presenze in Friuli Venezia Giulia

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Al 12 novembre scorso in Friuli Venezia Giulia erano presenti 3.216 migranti, di cui 2.979 giunti autonomamente e 237 trasferiti dal ministero dell’Interno. Lo ha riferito stamani l’assessore regionale all’Immigrazione, Gianni Torrenti, durante un’audizione alla sesta Commissione consiliare. Torrenti ha specificato che si tratta di “un fenomeno con dati fluttuanti” e in continua evoluzione tra nuovi arrivi e nuove partenze, il cui andamento viene movitorato ogni 15 giorni. In dettaglio, 788 migranti erano presenti in provincia di Gorizia, dei quali 401 nel Cara di Gradisca e 223 in attesa di sistemazione; 513 nel Pordenonese (51 senza sistemazione); 1.055 in provincia di Udine, di cui 300 nell’ex caserma Cavarzerani e 96 da sistemare; 860 in provincia di Trieste, di cui 105 ancora da sistemare. La disponibilità all’accoglienza è stata espressa da 55 Comuni, a cui vanno aggiunti quelli in attesa del protocollo d’intesa e quelli senza convenzioni attive. Da circa 800 persone – ha quindi riepilogato Torrenti – si è passati a oltre 1.600 alla fine del 2013 e oltre 1.800 a fine 2014. Il numero di profughi è quadruplicato in regione, rispetto al livello nazionale che vede gli sbarchi triplicati.

La quota di migranti accolta in Friuli Venezia Giulia sul totale nazionale è del 3%, dopo l’accordo sull'”accoglienza distribuita” tra le regioni italiane. Lo ha rilevato l’assessore all’Immigrazione, Gianni Torrenti, intervenendo alla sesta Commissione consiliare sull’argomento. Ora è la Lombardia a ospitare la quota in percentuale più alta di profughi con il 13%, seguita dalla Sicilia (12%), Lazio (9%), Campania (8%), Piemonte, Veneto e Toscana (7%), Emilia-Romagna e Puglia (6%), Calabria (4%), Marche, Liguria e Sardegna con il Fvg (3%), Abruzzo, Trentino-Alto Adige, Molise e Umbria (2%), Basilicata (1%) e Valle d’Aosta (0,2%). In queste settimane – ha quindi riferito Torrenti – gli ingressi in Fvg sono soprattutto di afghani e pakistani, maschi e adulti, non incrementati in modo significativo rispetto al totale perché il loro obiettivo è quello di andare verso i Paesi del Nord. Tra i migranti giunti a Tarvisio, alcuni avevano biglietti per il Veneto o addirittura per la Sicilia, ma non per restare in regione.

Il vero ostacolo per i tempi dell’accoglienza di migranti è la “mancanza di allineamento” tra domande esaminate e permessi di viaggio che devono essere rilasciati dalle Questure. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Immigrazione, Gianni Torrenti, durante l’audizione alla sesta Commissione consiliare. I tempi – ha precisato Torrenti – oggi sono di 8-9 mesi ma si stanno dimezzando. Un altro problema riguarda i minori non accompagnati, per i quali non ci sono posti liberi e si stanno cercando strutture riconosciute e specializzate per il loro affiancamento. A livello nazionale solo il 20% è in strutture attrezzate, il resto è in situazioni temporanee e precarie. “In generale – ha concluso Torrenti – si attende un aumento degli arrivi in Italia nei prossimi due anni, perché la situazione in Siria non sta migliorando e non migliorerà con i bombardamenti, che anzi spingeranno altri cittadini a scappare”.