Monumento alla Resistenza di piazzale XXVI Luglio torna al suo originario splendore

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In occasione del 70° anniversario dalla Liberazione il monumento alla Resistenza di piazzale XXVI Luglio torna al suo originario splendore. Partiranno lunedì 2 marzo i lavori di pulizia e di sistemazione del verde del complesso monumentale progettato da Gino Valle e inaugurato il 25 aprile 1969 dall’allora presidente del Consiglio, Mariano Rumor. L’intervento, per il quale il Comune sosterrà una spesa di circa 30 mila euro, punta a “liberare” il monumento dalla folta vegetazione che nel corso degli anni ha quasi completamente coperto il manufatto in cemento. A seguire, inoltre, l’amministrazione comunale realizzerà per il complesso un nuovo sistema di illuminazione, che valorizzerà ulteriormente questo spazio anche in vista della proposta, annunciata dal sindaco, Furio Honsell, di riconoscere all’area monumentale di piazza XXVI Luglio rilevanza nazionale. “Questo monumento è un simbolo della Resistenza, per la quale la città di Udine è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile e militare – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Per questo motivo come amministrazione siamo lieti di riportare l’intero complesso al suo aspetto originario proprio in occasione del 70° anniversario dalla Liberazione”.

L’intervento, che prevede in particolare la rimozione della vegetazione e delle alberature dal quadrato in cemento e la messa a dimora di essenze legate al progetto originario, sarà affidato alla ditta Vivai D’Andreis di Latisana, mentre i lavori di pulizia delle strutture e delle parti edili saranno eseguiti dalla Pulitecnica Friulana e dalla ditta Stefanutti Renzo di Udine. Le essenze rimosse dal complesso monumentale saranno trasferite nel vivaio comunale per poi essere messe a dimora in altre aree della città. “Ringrazio per l’ottimo lavoro – dichiara l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità, Enrico Pizza – il Verde pubblico, che ha seguito l’organizzazione dei lavori di sistemazione del verde, e il servizio Infrastrutture 2 per l’intervento relativo alla nuova illuminazione”.

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Il monumento alla Resistenza di piazzale XXVI luglio, progettato dall’architetto Gino Valle, nasce con la volontà di costruire un “luogo” concepito come un microcosmo, definito dal grande cerchio che limita l’opera. Il progetto, risultato vincitore del concorso nazionale del 1959, propone ed esalta i valori della Resistenza partigiana e ne perpetua la memoria, attraverso la concezione di uno spazio isolato e racchiuso all’interno di un quadrilatero di cemento sospeso su tre pilastri. A sua volta la figura del quadrato è circoscritta da un cerchio che circonda l’invaso d’acqua il quale, scorrendo su lastre di porfido, si raccoglie in una vasca, “ la forra”, al di sotto della quota della strada.

L’area monumentale è divisa in due parti: una di “terra” con il giardino e una di “acqua” con la fontana a gradoni, mentre la scultura di Dino Basaldella simboleggia il “fuoco”. La percezione e la lettura dell’opera è attualmente distorta, rispetto all’idea originaria, dal momento che, a causa dell’espansione del verde, il quadrato in cemento sostenuto da tre appoggi non viene percepito come “sospeso”. In particolare due sono i punti critici: uno in corrispondenza del pilastro lungo il lato ovest (lato viale Venezia), dove un eleagno (un arbusto ornamentale) copre tutta la struttura sviluppandosi fino alla sommità del quadrato, e uno lungo il lato est, dove alcuni pini mughi sono cresciuti fino a nascondere con la chioma parte del muro in cemento impedendo la vista dell’effetto di sospensione a chi percorre via Poscolle.

Il progetto originario del verde, sviluppato nel 1968 da Valle con il paesaggista belga Gissel, prevedeva quattro zone molto definite: conifere con altezza massima di 80 centimetri sull’esterno, sempreverdi tra i 40 e gli 80 centimetri e lavandula tra i 15 e i 30 raggruppate e filtranti. La parte restante sistemata a prato. Tutte le essenze dovevano rimanere al di sotto del quadrato in cemento in modo da creare un coronamento verde tale da far risaltare la struttura in cemento e i tre pilastri. Una soluzione che faceva sembrare il quadrato come sospeso in aria senza ostacolare lo sguardo verso la città. Proprio per riportare il monumento al suo significato originario, lo studio Valle ha messo a disposizione il progetto Valle/Gissel e collaborato alla progettazione dell’intervento, che ha già ottenuto l’ok da parte della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici.

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“Il progetto di valorizzazione del complesso – spiega Pizza – sarà perfezionato poi con la nuova illuminazione prevista per l’intera area monumentale di piazzale XXVI Luglio. Una volta completati i lavori di ripristino e sistemazione del verde, infatti, l’amministrazione comunale realizzerà un nuovo sistema di illuminazione con l’obiettivo di migliorare sia il livello di sicurezza per i pedoni sia la fruibilità del monumento. La programmazione delle opere è stata pensata affinché tutto sia pronto per il 25 aprile”. L’intervento, che costerà complessivamente 50 mila euro, sarà suddiviso in due fasi. “Si partirà infatti dall’illuminazione delle scritte interne – prosegue Pizza – della scultura di Dino Basaldella e dei percorsi d’accesso. Successivamente si lavorerà sulla cascata d’acqua, che sarà illuminata grazie a dei fari a led subacquei e da un punto luce, sempre a led, posizionato all’interno della gola da cui scaturisce l’acqua. In questi ultimi anni – continua – abbiamo assistito, anche grazie al fenomeno del gruppo facebook “Sei di Udine se”, a una vera e propria ondata di foto della vecchia Udine a testimonianza dell’amore per la nostra città. In questo contesto si inserisce l’intervento di restyling di piazzale XXVI Luglio, per farlo ritornare all’originale pulizia e bellezza. Ma mi piace legare questo ritorno al passato – conclude – con l’innovazione tecnologica garantita dai led, che darà una nuova luce all’intero complesso monumentale per gli anni a venire”.