Nel
nuovissimo album “Red”, che Patty Pravo sta per pubblicare in occasione del
prossimo Festival di Sanremo, troverà posto anche una chicca: l’ultimo
brano scritto da Franco Califano e da lui lasciato “in eredità” proprio alla
Strambelli.
«Un regalo inaspettato – racconta Patty – che mi è arrivato tramite Alberto
Zeppieri, presidente del Comitato Unicef di Udine, cui andranno parte dei
diritti Siae. Sapere da Alberto e poi da Frank Del Giudice di essere scelta da
Califano nel suo testamento artistico mi ha emozionata tantissimo».
“Io so amare così” nasce da uno spunto del Califfo negli anni ‘80 ed è
una canzone rimasta incompiuta per lungo tempo. Frank Del Giudice (compositore
con Califano di molti brani, tra cui “Tutto il resto è noia”), che per quasi 30
anni ha condiviso col cantautore palcoscenici e chilometri, spiega: «Si tratta
di versi riportati alla luce dopo tanto anni. Franco durante un viaggio
notturno in macchina mi aveva dettato alcuni appunti per una nuova canzone e –
come fosse stato colto da un’illuminazione – mi aveva detto che l’interprete
perfetta sarebbe stata Patty Pravo. Era solo una bozza. Tempo dopo io ho
musicato le parole di Califano, ma mancavano il titolo e alcune parti (una
strofa, un inciso) e purtroppo lui non c’era più. Su mia richiesta e con
l’autorizzazione di Silvia Califano, unica erede, il testo è stato completato
da Alberto Zeppieri, che – conoscendo bene il Califfo – ha saputo
entrare perfettamente nelle sua cifra stilistica di scrittura, al punto che
anch’io ora faccio fatica a riconoscere le parti originali. Zeppieri aveva
fatto qualcosa di simile anche per la Fondazione Luttazzi, su una parte
incompleta del repertorio del grande Lelio. Questo mi ha fatto pensare a lui:
era una garanzia! È stato poi Alberto a portare “Io so amare così” a
Nicoletta».
Patty Pravo, orgogliosa di ricevere in eredità un regalo così importante, ci
tiene ad aggiungere: «Mi è arrivata questa notizia e mi ha fatto un enorme piacere,
sapendo che è l’ultima canzone che Califano ha scritto prima di lasciarci. Io
sono impazzita, perché tra l’altro il pezzo è molto bello. Ricordo con gioia i
bei momenti trascorsi in amicizia, vissuti con Franco come una sorella… più
divertente che da amante».
«Era un atto dovuto – è il parere di Alberto Zeppieri – sia per lo spessore
artistico di Nicoletta, sia perché credo che nessun’altra sarebbe in grado di
interpretare “Io so amare così” come lei. È un testo adulto, disincantato, che
appartiene in pieno a Califano, ma che lui stesso aveva preferito immaginare
ancor più espressivo dalla bocca di Patty Pravo». Nicoletta ha portato la
canzone in studio d’incisione, a Roma, cantando divinamente sull’arrangiamento
strumentale curato sapientemente da Diego Calvetti.
«Beh, forse un favore Franco me lo doveva – replica l’artista – perché a suo
tempo il Califfo (che era bellissimo, non dimentichiamocelo!) mi aveva
“fregato” la segretaria: lei era una francese meravigliosa, in grado di parlare
molte lingue. Lui non ha resistito a sedurla, e se l’era portata via. Ma l’ho
perdonato (chiude sorridendo – ndr) e lo faccio nuovamente adesso, con
le parole della sua canzone: “Il tuo respiro ansimante è invadente, / che caldo
che fa! / Ti credevo indifeso e innocente / ma sei più folle di me”».