Non si farà il Pignarûl Grant, la grande pira epifanica che viene accesa tradizionalmente il 6 gennaio sul colle di Coja, a Tarcento (Udine). Lo hanno confermato oggi dal Comando della Polizia Locale del centro collinare che ogni anno vede l’afflusso di migliaia di persone il giorno dell’Epifania per assistere in diretta alla cerimonia di accensione e al famoso vaticinio del Vecchio Venerando, figura leggendaria interpretata da Giordano Marsiglio, che a seconda della direzione delle fiamme formula la sua previsione su quello che accadrà nell’anno appena iniziato.
La Polizia Locale di Tarcento riferisce che la manifestazione è stata cancellata poiché il giorno dell’Epifania “è in vigore in zona rossa”. Sulle voci circolate nei giorni scorsi, circa una possibilità di rimandare al weekend o ad altra data l’accensione del Pignarûl, la Polizia Locale fa sapere che “al momento questo non risulta possibile, stante l’incertezza dell’evoluzione della pandemia e delle relative restrizioni nei prossimi giorni, e al momento, comunque, gli organizzatori non hanno presentato le domande necessarie per l’autorizzazione dunque non ci sono i tempi tecnici”.
Il falò tarcentino è considerato il più grande e più famoso del Friuli, tanto che la tradizione vuole che sia proprio questo pignarûl a dare il via all’accensione di tutti gli altri nelle terre vicine. Il rito epifanico viene aperto dal corteo storico di figuranti a cui partecipano discendenti di nobili famiglie friulane vestiti con costumi duecenteschi e a varie manifestazioni, tra cui la fiaccolata e la salita al “Ciscjelat”, il “castellaccio” di Coia che domina la cittadina.
Dopo l’arrivo del corteo ai ruderi del vecchio maniero viene acceso il grande falò, dal cui fumo il Vecchio venerando è solito trarre gli auspici per l’anno nuovo.