Pordenone: uccide moglie e sgozza figlia, non accettava separazione

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“Questa è la cronaca di una morte annunciata”. Non hanno dubbi le amiche di Touria Errebaibi, la cameriera di 30 anni, cittadina marocchina, uccisa a colpi di accetta la notte scorsa nella camera da letto dal marito Abdelhadi Lahmar, 40enne disoccupato, che ha scatenato la furia omicida anche contro la figlia Hiba, di nemmeno 7 anni, sgozzandola nel sonno con un coltello. “Dal 2010 quell’uomo la perseguitava – ricordano le amiche – e lei aveva provato in ogni modo a troncare la relazione. Negli ultimi mesi la situazione si era sopita solo perché lui era in Marocco e riceveva ogni mese gran parte dello stipendio di Touria. I soldi non gli bastavano mai: la chiamava e chiedeva denaro, minacciandola che, diversamente, una volta in Italia, gliela avrebbe fatta pagare”. Ma non è questo il movente dell’uxoricidio, quanto un fatto passionale: l’immigrato non accettava la fine della relazione, il fatto che la moglie stesse per lasciarlo. Abdelhadi era rientrato all’inizio di aprile dal Marocco, dove era rimasto cinque mesi. Qualche giorno prima del ritorno, Touria aveva chiesto di entrare in un programma di protezione grazie ad un’associazione che si occupa di tutelare le donne vittime di violenza domestica. Una settimana fa doveva entrare in una struttura protetta, giusto prima che l’uomo, che la perseguitava da anni, tornasse in Friuli. All’ultimo momento l’appuntamento era però saltato, ma la donna non aveva rinunciato al desiderio di indipendenza. Solo 48 ore fa era stata dai Carabinieri per una sorta di segnalazione informale e per chiedere un consiglio: temeva che il marito, qualora lei avesse avviato le pratiche per la separazione, scappasse in Africa con la sua adorata Hiba. I militari dell’Arma lo avevano allora convocato in caserma ammonendolo verbalmente; Abdelhadi aveva ridimensionato il problema, garantito che la vicenda era stata ingigantita e si era congedato ricordando che la bimba era la propria ragione di vita. Poi aveva lasciato la caserma, anche perché la moglie, nonostante le violenze e gli abusi subiti in tanti anni, non aveva mai presentato denuncia ufficiale alle forze dell’ordine. Nessuna denuncia ma una ferma determinazione. Alle amiche Touria aveva confidato che oggi avrebbe lasciato la casa di via San Vito; era dunque l’ultima notte nella casa coniugale e lo é stata in tutti i sensi. Ieri Touria sarebbe anche andata a ritirare i risparmi in banca perché stamani doveva incontrare l’avvocato e le assistenti sociali, per poi affidarsi ai volontari dell’associazione “Voce donna”. Un programma macabramente non rispettato: ieri sera è sorta l’ennesima discussione, ne è seguita una colluttazione. A quel punto l’uomo ha impugnato l’accetta e l’ha colpita, più volte. “E’ stata una mattanza”, hanno detto i soccorritori. Furioso, Abdelhadi dopo aver massacrato la moglie è entrato nella cameretta dove Hiba dormiva: con un coltello da cucina l’ha sgozzata. La piccola dal sonno è passata alla morte. Prima di tornare in salotto l’uomo ha chiamato il 113 per consegnarsi alla Polizia, infine nell’ attesa ha avuto un sussulto di pietà: ha preso il lenzuolo e ha coperto il visino sfigurato della piccina.

(di Francesco De Filippo e Lorenzo Padovan)