REL. INTERNAZIONALI: TRAFFICI E CULTURA AL CENTRO MISSIONE FVG IN IRAN

Trieste, 08 gen – Non solo rapporti strettamente economici e collaborazioni in campo scientifico ma anche nuove rotte commerciali e contatti nel settore culturale animeranno la missione del Friuli Venezia Giulia, guidata dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, che si svilupperà da domenica prossima a Teheran (Iran).

Il raddoppio del canale di Suez (dallo scorso agosto) ma soprattutto le relazioni Ro-Ro tra il Porto di Trieste e gli scali turchi sul Mediterraneo rappresentano infatti la chiave per sviluppare delle connessioni commerciali tra il Friuli Venezia Giulia e l’Iran, sfruttando, appunto, la Piattaforma Turchia.

Ed è in questo contesto che la presidente Serracchiani e il commissario dell’Autorità Portuale di Trieste Zeno D’Agostino illustreranno nella capitale persiana la posizione strategica dello scalo marittimo giuliano, andando soprattutto a verificare, come ha ricordato lo stesso D’Agostino, i nuovi interessi della Repubblica islamica per stringere in prospettiva nuove connessioni in termini di traffico Ro-Ro (cioè di traghetti) e container  facendo perno sui porti turchi e su quello di Trieste, a sua volta punto focale dei traffici verso i mercati del Centro e dell’Est Europa.

La Via della Seta, che necessariamente passava per il territorio persiano per raggiungere l’Italia, sarà invece il trait d’union  dei colloqui culturali che Serracchiani e il presidente della Fondazione Aquileia Antonio Zanardi Landi avranno a Teheran con i responsabili governativi iraniani, nell’intento, come ha sottolineato lo stesso Zanardi Landi, di ampliare anche al Friuli Venezia Giulia i contenuti del recente Protocollo Italia-Iran per il rafforzamento della Cooperazione bilaterale in diversi settori culturali.

La presenza della Fondazione a Teheran si inserisce inoltre nella rinnovata attività avviata ad Aquileia con la recente organizzazione della rassegna Il Bardo ad Aquileia (ancora in programmazione), che ospita alcuni importanti reperti archeologici provenienti dal museo del Bardo di Tunisi.

ARC/RM

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