Si è aperta con le congratulazioni da parte del presidente del Consiglio Marco Quai ai nuovi Sindaci eletti nell’ultima tornata elettorale – Ottorino Faleschini a Paularo, Francesco Martines a Palmanova e Fabio Marchetti a Codroipo – la seduta odierna del Consiglio provinciale.
E intanto Nulla di fatto sul fronte della giunta provinciale che deve sostituire due suoi componenti Fabio Marchetti e Ottorino Faleschini appunto Il Consiglio
provinciale oggi non ha preso alcuna decisione e il ‘punto’ è stato aggiornato.
Sono emerse – come è stato fatto osservare – delle divisioni all’interno del Pdl, il partito che deve esprimere i nominativi dei sue nuovi assessori provinciali.
Ieri il presidente Pietro Fontanini, in parte infastidito dalle lungaggini nella scelta, aveva inviato un monito al partito di maggioranza relativa. “Decida presto, altrimenti
decido io”. Non c’é un termine, ma sempre Fontanini ha fatto capire che “la Giunta deve essere messa nelle condizioni ottimali al più presto per poter assolvere ai propri compiti e
dare le risposte che i cittadini si attendono”.
Consiglio dedicato per la maggior parte all’approvazione delle modifiche agli statuti della Fondazione “Teatro Nuovo Giovanni da Udine” e di due partecipate: Udine e Gorizia Fiere spa e Ucit (società per il quale sono stati votati anche il bilancio d’esercizio e la relazione dell’attività 2010). All’ordine del giorno anche l’integrazione al “Programma degli incarichi di collaborazione autonoma 2011” che, come ha spiegato l’assessore al personale Mario Virgili «serviranno a continuare e migliorare servizi già attivi e, per la maggior parte, opereranno nell’ambito dell’incontro tra domanda e offerta di assistenti familiari. Si tratta degli 8 co.co.co a tempo determinato per il cui affidamento dell’incarico la Giunta provinciale ha dato il via libera nell’ultima seduta. In particolare, si tratta, di due contratti della durata di 6 mesi ciascuno che saranno impiegati per proseguire il progetto europeo “Giovani: tra informazione e partecipazione”. Gli altri 6 avranno la durata di un anno e saranno destinati a dare attuazione al Progetto “Sportelli conciliazione Si.Con.Te”. In pratica i “vecchi” sportelli badanti – inseriti nei Cpi di Udine, Latisana, Tolmezzo, Codroipo e Cividale – si rinnovano e, oltre a fare in modo che le famiglie trovino una persona fidata a cui affidare il proprio caro e le assistenti familiari trovino un posto di lavoro regolare, garantiranno numerosi altri servizi».
Dopo gli interventi di Francesco Martines (capogruppo Pd) che ha parlato di interventi spot da parte dell’esecutivo provinciale e di Giovanni Battista Polesello (consigliere che, dopo aver aderito a “Verso Nord”, è entrato nel Gruppo Misto, ndr) che ha stigmatizzato sul fatto che si tratta di azioni denotano mancanza di programmazione, la risposta dell’assessore alle politiche sociali Adriano Piuzzi che ha sottolineato come si tratti di progetti che, pur a carico della Provincia, sono a servizio di tutto il territorio provinciale. L’integrazione è stata approvata con i voti della maggioranza. I consiglieri di minoranza si sono astenuti.
La discussione si è concentrata poi sulle modifiche degli statuti delle due società partecipate (Ucit e Udine e Gorizia Fiere spa) e sulla Fondazione “Teatro Nuovo Giovanni da Udine”. In sintesi, per l’assessore agli Enti e organismi partecipati Mario Virgili, «per quanto riguarda lo statuto dell’Ucit è stato adeguato alle sue finalità in modo che rifletta il fatto che si tratta di una società strumentale dell’ente che esercita un servizio ovvero effettua il controllo della rete di caldaie. In più è stata prevista la possibilità di aprirsi a ulteriori ingressi di soci. Sono stati confermati alcuni importanti commi, ovvero che la Provincia non scenderà sotto il 51% anche a fronte dell’ingresso di nuovi soci. Ingresso probabile per le Province di Gorizia e Pordenone che hanno già manifestato l’intenzione di poter far parte della compagine societaria e adottare il modello sviluppato dall’Ucit».
Quanto al bilancio sociale, quest’anno la società ha chiuso con un incremento dell’utile d’esercizio passato da 57 a 66 mila euro. La modifica statutaria è stata approvata all’unanimità (astenuto Polesello), il bilancio e la relazione sono stati approvati dalla maggioranza (astenuti i consiglieri di minoranza). «L’utile realizzato è sicuramente un fatto positivo – ha evidenziato Virgili – soprattutto se si tiene presente che l’obiettivo di una società strumentale come Ucit è quello di minimizzare il costo dei controlli essendo questa attività obbligatoria».
Quanto alla modifica dello Statuto della Fondazione del Teatro del capoluogo friulano, «la modifica – ha precisato Virgili – concerne la trasformazione da “Fondazione” a “Fondazione di partecipazione” prevedendo in questo modo la partecipazione mediante, non solo l’apporto di capitali, ma anche di prestazioni di servizi o d’opera. Modificata anche la governance in modo da rendere automatico, in caso di aumento del numero dei soci, il passaggio da 6 a 7 componenti e, in ogni caso, prevedendo, per ottenere una maggiore collegialità, il voto favorevole di 4 componenti sulle delibere più strategiche». Unanime la modifica dello Statuto della Fondazione del Teatro (astenuti Cristiano Shaurli e Ermilio Taverna del Pd).
La modifica dello Statuto di Udine e Gorizia fiere spa è stata ulteriormente integrata durante la discussione. Oltre alla riduzione del numero di componenti del Cda (da 11 a 8) volta al contenimento dei costi, durante la discussione è emersa la necessità «che la Provincia – come ha sottolineato Maurizio Gerussi (Pdl) – continui a ricoprire un ruolo determinante anche in vista del futuro assetto regionale. Rivedendo la governance e attraverso un monitoraggio continuo del progetto industriale senza che vi sia uno sbilanciamento a livello decisionale verso la Camera di Commercio». La modifica statutaria, completata dall’emendamento, ha incassato l’unanimità dell’aula.
Non è passato invece l’odg presentato dai consiglieri Arnaldo Scarabelli, Diego Travan, Ermilio Taverna e Francesco Martines avente ad oggetto la viabilità della Val D’Arzino. Ordine del giorno che necessitava, per Renato Carlantoni (Capogruppo Pdl), «di un rinvio per una seria discussione in quanto per risolvere l’annoso problema viabilistico che assilla le imprese insediate tra Flagogna e Casiacco c’è bisogno di un intervento che interessi direttamente le cause del problema: i sottopassi sulla Sp22». Ipotesi alternativa valutata nei giorni scorsi sul posto assieme agli amministratori locali dal presidente della commissione provinciale viabilità, Daniele Moschioni (Ln) e da alcuni tecnici della Provincia. Maschioni ha annunciato che il nodo sarà al centro della prossima riunione congiunta della commissione alla quale prenderanno parte anche i rappresentanti delle aziende del luogo nonché gli amministratori locali.