Udine: percorsi di reinserimento per i detenuti

carcere_0Un’efficace attenzione delle istituzioni locali verso le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, adulte e minori, mediante l’attuazione di percorsi di reinserimento e partecipazione alla vita civile. È quanto i nove Comuni raggruppati nell’Ambito Distrettuale n. 4.5 dell’Udinese stanno portando avanti tramite diverse progettualità pensate per attuare percorsi di recupero di persone adulte detenute, in esecuzione penale esterna, o ex detenute e di minori a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Minorile o a carico del Servizio sociale dei comuni.
“Si tratta dell’attuazione pratica di un protocollo d’intesa sottoscritto nel 2013 – evidenzia Roberto Orlich, dirigente dell’Ambito – che non solo mira a realizzare azioni di reinserimento, ma crea una rete tra istituzioni come i Comuni, l’Azienda per i Servizi Sanitari, il Ministero della Giustizia e numerose Onlus, insieme impegnati per la crescita civile del territorio”.
L’Ambito Distrettuale dell’Udinese, lo ricordiamo, dal 2006 è l’ente preposto dalla Regione alla gestione dei servizi sociali integrati erogati dai Comuni di Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Tavagnacco e Udine. L’ente, amministrato dall’assemblea dei nove sindaci, guidata dal sindaco di Tavagnacco Gianluca Maiarelli, eletto lo scorso anno, ha dato avvio, tra il 2014 e il 2015, a tre diverse progettualità dell’area “devianza”, compresa nel più vasto insieme di azioni ed interventi di inclusione sociale e di prevenzione della marginalità.
La prima progettualità, denominata “Work in process”, affidata, per la realizzazione, all’Associazione Temporanea di Imprese formata dal Centro Solidarietà Giovani, dal Centro Caritas e dalla cooperativa Arte e Libro, è diretta a detenuti ed ex detenuti e a minori a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, prevede lo svolgimento di attività di inserimento socio-lavorativo mediante 4 borse-lavoro mensili intramurarie e 55 borse-lavoro trimestrali extramurarie e di attività formative della durata minima di 160 ore per 10 destinatari.
La seconda progettualità, affidata alla cooperativa ARACON, è diretta a ragazzi e ragazze di età tra i 15 ed i 21 anni che siano in carico al Servizio sociale dei Comuni. Prevede lo svolgimento di diverse attività di carattere socio-lavorativo, formativo, informativo, educativo, aggregativo.
La terza, affidata al Centro Solidarietà Giovani, è relativa al sostegno psicologico e psicoterapeutico di giovani tra i 14 ed i 23 anni e tra i 17 ed i 21 anni e prevede lo svolgimento di colloqui mirati, estesi ai componenti i nuclei familiari.