Udine: “WORDS” la mostra di Luisa Menazzi Moretti – 4 ottobre/1 dicembre

Dopo essere stata presentata nell’ambito di pordenonelegge con grande plauso di pubblico e critica, “WORDS”, la mostra fotografica di LUISA MENAZZI MORETTI sarà in esposizione anche a Udine, alla Galleria Civica Fotografica “Tina Modotti: dopo l’inaugurazione, venerdì 4 ottobre alle 18, resterà aperta fino al primo dicembre (venerdì, sabato, domenica e festivi, dalle 15 alle 18. www.luisamenazzimoretti.it). La mostra, che verrà riproposta in seguito a Bormio e a Reggio Emilia,  è promossa dal Comune di Udine e dai Civici Musei di Udine ed è realizzata con il contributo di Calzavara SpA. Il catalogo è  edito da Arte’m.

Se nell’immaginario collettivo dei friulani il nome di Moretti è stato legato inevitabilmente a quello della dinastia che ha dato origine alla celebre birra, non tutti ancora sanno che a cogliere l’eredità del nome sarebbe stata una discendente della famiglia, in ambito totalmente diverso: Luisa Menazzi Moretti è nata e ha vissuto l’infanzia a Udine, per poi trasferirsi negli Stati Uniti e diventare cosmopolita –  per motivi di studio prima, per esigenze professionali poi –  nonché indotta dall’insaziabile passione per il viaggio, inesauribile fonte d’ispirazione dei suoi scatti. E’ durante l’adolescenza americana che comincia a coltivare la passione per la fotografia, segue corsi e approfondimenti, ma ancora per diversi anni il suo talento rimarrà in ombra. Sarà Denis Curti, noto critico fotografico, a scoprirlo curando la prima personale di Luisa, “Magic Mirror”, un passaporto che la farà entrare nelle gallerie espositive di tutta Italia.

Da Venerdì per la prima volta Luisa Menazzi Moretti porta la sua opera anche nella sua città natale, ed è con  WORDS dedicata al fascino intrinseco della parola, che si farà conoscere come artista al pubblico udinese.

“Words”, curata da Denis Curti, è una serie di scatti a cui si unisce la personale dedica di noti personaggi del panorama culturale italiano – Francesco Bonami, Noemi Calzolari, Chiara Carminati, Elio De Capitani, Roberto Serra,Leandra D’Antone, Paolo Rossi…  – testi inediti ispirati dall’immagine, che non intendono interpretarla quanto piuttosto aggiungervi un ulteriore elemento di riflessione.

E’ una serie di fotografie che l’artista ha dedicato al fascino della parola, catturata dall’obiettivo prima che il tempo ne disperda l’intrinseca magia evocativa così come nella dedica di Leandra D’Antone, Di fronte alle tue immagini da scatto/di cose ferme sol per un momento/al gioco ho ripensato/dell’esatto/corrisponder del verbo con l’evento/parole e forme in un sol istante/raccolgono una forza trascinante”.

L’impressione che Luisa vuole dare è la stessa che si prova quando l’occhio “fotografa” e congela le immagini della quotidianità: manifesti, annunci, pubblicità, scritte sui muri, messaggi che cogliamo solo in parte, e dove l’autrice, come spiega Denis Curti, “agisce nel ricreare e rendere visibili tali esperienze, operando una sintesi sulla realtà che cattura frammenti di testi come stimoli emozionali e sensoriali (…). Quello di Luisa è un omaggio alla scrittura, che si realizza in immagini che colgono l’intensità e la bellezza delle apparenze ingannevoli, di tutto ciò che rimanda a significati altri e di cui la scrittura stessa si fa simbolo”, come scrive il saggista Daniele Pitteri “…Parole, sembra, che dette una alla volta poi sfumano via e che invece no, restano lì, impantanate fra milioni di pixel. Impronte digitali, invisibili, ma presenti, penso, vivide dietro le trasparenze degli schermi lcd, vive dentro le nostre case, nelle nostre cucine, nelle camere da letto”.