UTI: PANONTIN, RIASSETTI SOLO RELATIVAMENTE A DECISIONI TAR

Trieste, 26 mar – “Eventuali riassetti territoriali possono
riguardare esclusivamente la perimetrazione di quelle Unioni
Territoriali Intercomunali oggetto di decisioni del Tribunale
amministrativo regionale”.

Lo precisa l’assessore regionale alle Autonomie locali, in
riferimento alle determinazioni del TAR FVG rispetto alle istanze
promosse da alcuni Comuni in merito alla perimetrazione delle Uti
previste dalla L.R. 26/2014.

All’indomani dell’incontro di Venzone con i Comuni dell’Uti
dell’Alto Friuli, Panontin sottolinea che la possibilità di
revisione dei perimetri territoriali era riferita al territorio
del Gemonese e del Tarcentino e “riguarda in particolare il
Comune di Tricesimo e quanto di conseguenza potrebbe accadere
anche per il Comune di Reana del Roiale, qualora il TAR
mantenesse lo stesso orientamento”.

“In sostanza – puntualizza Panontin – il possibile slittamento di
entrambe i Comuni verso l’Uti Friuli centrale potrebbe portare le
amministrazioni del Tarcentino a rivalutare la loro posizione ed
a riconsiderare la proposta fatta a suo tempo dal Gemonese al
Tarcentino di unire le due realtà in un’unica Uti, proposta dai
Comuni del Tarcentino finora respinta”.

“La legge 26 infatti all’art. 7 bis già prevede la possibilità di
fusione di due Uti, ma in blocco, comprendendo tutti i comuni
compresi nel perimetro territoriale di ogni singola unione,
mentre potrebbe darsi che, nella suddetta ipotesi, avanzata
nuovamente ieri dai Comuni del Gemonese, alcuni Comuni
preferiscano essere collocati in altro ambito. Tuttavia questo
attualmente non è previsto dalla legge ed è ipotesi da valutare a
bocce ferme, dopo che il TAR si sarà espresso in via definitiva e
se vi sarà una istanza congiunta ed unanime dei territori di
riferimento”.

Di conseguenza “la nostra disponibilità, manifestata ieri, alla
modifica degli assetti territoriali – conclude l’assessore alle
Autonomie locali – era quindi riferita a questo specifico aspetto
e a quelle due Unioni e non a rivedere il piano di riordino nella
sua globalità, il cui impianto complessivo non viene scalfito
dalle decisioni del TAR”.
ARC/PPD

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