Vajont: Serracchiani, ascoltare la voce della terra

Rojc: lungo silenzio ha nascosto responsabilità

 “Dal Vajont ci viene una tragica lezione che attraversa i decenni e insegna attraverso le vittime e i sopravvissuti: non sottovalutare la forza e la voce della terra. È un monito che rifaccio mio tornando in questo luogo consacrato dalle vite perdute. Dopo sessanta anni dalla frana che precipitò nel bacino idroelettrico rimangono potenti il dolore e l’indignazione, sentimenti da coltivare come antidoto al cinico calcolo del guadagno sulla sicurezza delle opere. Ancora oggi prevenzione e rispetto delle regole sono da rafforzare nei fatti e pure troppo spesso trascurate con gravi conseguenze”. È il pensiero della deputata Debora Serracchiani (Pd), oggi a Erto e Casso (Pordenone), per le cerimonie solenni che, alla presenza del presidente Sergio Mattarella, ricordano i duemila morti del 9 ottobre 1963.

Dal Friuli Venezia Giulia partecipa alla commemorazione anche la senatrice Tatjana Rojc (Pd), che sottolinea “il lungo velo di silenzio che ha nascosto a lungo le responsabilità per una strage che si poteva evitare, e peggio fu la demonizzazione di chi provava a denunciare. Un clima di intreccio e omologazione tra poteri economici, istituzioni e informazione che non vorremmo più patire. Un auspicio per tutte le sciagure su cui fare luce e – ha concluso – per tesi riduzioniste in ambito climatico”.