Federica Ravizza ospite a “incontri con l’autore”

Mercoledì 11 novembre alle 18 in sala Ajace. La pittrice veneziana ha raccolto le lettere di Sergio Maldini nel libro “Sergio Maldini, il sogno di una casa. La vera storia della casa a Nord-Est nell’epistolario con l’architetto Toni Cester

Riscoprire un epistolario di oltre trent’anni fa può offrire momenti di nostalgia e di curiosità, pacate sorprese e guizzi inaspettati. Ma se a scrivere quell’epistolario è stato Sergio Maldini (Firenze 1923-Udine 1998) e se qualcuno come Federica Ravizza ha raccolto con passione quelle memorie in un libro, il successo è assicurato. Sarà proprio la pittrice veneziana, presentata dal professor Mario Turello, al centro del prossimo appuntamento degli “Incontri con l’autore”, che mercoledì 11 novembre alle 18 in sala Ajace presenteranno il libro della Ravizza, uscito da poco per i tipi de “La base di Udine”, “Sergio Maldini, il sogno di una casa. La vera storia della casa a Nord-Est nell’epistolario con l’architetto Toni Cester”.
L’autrice, nella sua raccolta epistolare, svela il Friuli e i personaggi descritti dal giornalista e scrittore Sergio Maldini, la “zona appartata e inviolabile” dove lui immaginava di “fermarsi per fare i conti con la propria esistenza”. Lettere che, in parte, si trovano riportate ne “La casa a Nord-Est”, romanzo di successo vincitore nel 1992 del Supercampiello.
Sergio Maldini scrive a Toni Cester Toso, l’architetto che cura il restauro del rustico di Santa Marizza. Un carteggio allegro, ricco di notizie, con una gamma di sensazioni, capricci e dettagli ora minimi, ora di una certa rilevanza critica, lettere che rivelano due caratteri forti che si compiacciono di battibecchi e rimandi, che si pungono con sottili ironie consapevoli sempre di una grande amicizia che li lega. È un Maldini beffardo e affettuoso che si svela, mentre l’architetto Cester è puntuale e ironico nelle sue missive. I due non sono soli, nelle lettere attorno a loro un rutilante caleidoscopio di personaggi, famigliari, amici, famigli, un mondo coeso di dolci paesaggi, di innumerevoli incontri conviviali pervaso da una dolcezza di vivere che pare quasi settecentesca. Ritroviamo un’intera generazione di personaggi friulani, e non si può non andare alla loro lontana giovinezza cercando di rivederli quando ancora non sapevano che si sarebbero incontrati in quella Casa a Nord-Est e dopo, ancora, nelle pagine del romanzo.
Federica Ravizza, pittrice da più di cinquant’anni, si è da sempre ispirata alla pittura antica.
A Venezia, studentessa a Ca’ Foscari dove si è laureata in Lingue nel 1974, ha sviluppato il suo interesse per la tradizione pittorica veneta che è oggi alla base della sua pittura. E’ presente nel mercato americano e le sue opere sono state esposte nel New Jersey, a Miami ed a Filadelfia, ma è soprattutto presente in Germania dove, a Francoforte, ha tenuto parecchie personali su iniziativa di Bruno Segatto, suo primo gallerista. Oggi Federica Ravizza ha uno studio a Venezia in campo San Barnaba e, dagli anni ottanta, anche in Friuli in una casa quattrocentesca di Santa Marizza di Varmo. A questa terra si ispira per le sue nature morte o per composizioni con trionfi di frutta e frasche. Svolge attività di traduttrice (ultimamente ha tradotto per Skira una monografia sull’Abbazia di Sesto al Reghena) e scrive per la pagina culturale del “Messaggero Veneto”.

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