Le collezioni Astaldi e Friam di nuovo protagoniste a Casa Cavazzini

Le collezioni Astaldi e Friam di nuovo protagoniste a Casa Cavazzini

Casa Cavazzini si rinnova e presenta i riallestimenti delle storiche collezioni Astaldi e Friam, i due importanti nuclei di opere, parte del patrimonio artistico del Comune di Udine.

Il nuovo allestimento della collezione Astaldi, presentato in Salone del Popolo e di nuovo visitabile da venerdì 15 dicembre 2023, darà nuovamente spazio alle opere di Alberto Savinio, Carlo Carrà, Georges Braque, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Pablo Picasso, Renato Guttuso e molti altri tra gli artisti più influenti del Novecento italiano, che fanno parte della storica donazione di 160 opere che Maria Luisa Costantini e Sante Astaldi fecero nel 1983 alla città di Udine.

I Civici Musei del Comune hanno lavorato a un allestimento che vuole seguire un ordine cronologico. Le 140 opere esposte (su 193 che compongono l’intera collezione) saranno infatti legate da un filo conduttore che scandisce i momenti storici in cui Maria Luisa e Sante Astaldi ne sono entrati in possesso, tra gli anni Venti e gli anni Ottanta del secolo scorso. In questo periodo, infatti, gli Astaldi hanno tessuto una fitta rete di dialoghi e confronti con importantissime figure artistiche e culturali che transitavano all’interno del loro salotto romano.

La collezione prende forma in sei sale, all’interno delle quali visitatrici e visitatori saranno accolti fin da subito dai ritratti dei due coniugi, acuti collezionisti, a testimonianza dell’impatto culturale che la loro donazione ha avuto sulla città di Udine.

Le Sale di Casa Cavazzini torneranno a essere animate, dopo diversi anni, anche dalla collezione Friam (Friuli Art and Monuments). Questa raccolta di 115 opere è un unicum iconografico in Italia e raccoglie rarissime testimonianze di pittura e scultura americana, risalenti al periodo tra la fine degli anni Trenta e gli anni Settanta del Novecento.

Fanno parte anch’esse di un’importante donazione a favore della città che risale agli anni immediatamente successivi al terremoto del 1976, e rappresentano un compendio dell’arte americana di quegli anni, dall’Espressionismo astratto alla Pop Art, passando attraverso le influenze del minimalismo. Willem de Kooning, Roy Liechtenstein, Sol Le Witt, Donald Judd, Frank Stella sono solo alcune delle personalità più rappresentative dell’allestimento proposto a Casa Cavazzini.

“La città di Udine custodisce due collezioni d’arte assolutamente uniche tanto in Italia quanto a livello internazionale”, spiega l’Assessore alla Cultura Federico Pirone. “Con i nuovi allestimenti abbiamo conferito loro un’immagine più accattivante e innovativa, con la prospettiva di dare il giusto valore al patrimonio artistico cittadino”, prosegue l’Assessore. “Le collezioni permanenti costituiscono il vero cuore pulsante del patrimonio culturale del Friuli e una loro valorizzazione a tutto tondo contribuisce certamente a dare a Udine il giusto rilievo nella cartina delle città artistiche della Mitteleuropa. La consulenza del Criba, il Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche del Friuli Venezia-Giulia – aggiunge in conclusione Pirone – è stata fondamentale, e per questo motivo tengo particolarmente a ringraziarli per aver contribuito a rendere i nuovi allestimenti accessibili a tutte e tutti”.

Al piano terra del Museo invece, fino al 28 aprile del prossimo anno, è allestita la mostra “Gino Valle. La professione come sperimentazione”, che raccoglie e presenta al pubblico circa centoventi pezzi tra tavole, modelli, disegni e fotografie relativi a 12 grandi opere progettuali realizzate dall’architetto Valle nel corso della sua lunga carriera. 

Post di @udine20.it
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