Casa delle donne a Udine: corsi, laboratori, mostre, concerti, presentazioni, conferenze

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Corsi, laboratori, mostre, concerti, presentazioni, conferenze. Ma anche occasioni di confronto, condivisione di progetti e molto altro ancora. Sono centinaia le donne, ma anche uomini, che hanno vissuto, è proprio il caso di dire, il primo anno della Casa delle Donne “Paola Trombetti” di Udine, i locali di via Pradamano 21 che l’amministrazione comunale ha voluto mettere a disposizione dal marzo dell’anno scorso. Un luogo dove le associazioni che si occupano delle tematiche femminili possono sentirsi a casa e dove garantire la propria attività. Uno spazio animato da numerosi eventi e appuntamenti tutti declinati al femminile. In poche parole, un luogo per e delle donne.

“Siamo molto contente – spiega l’assessora alla Pari Opportunità, Cinzia Del Torre – perché siamo riusciti tutti insieme a creare un luogo dove porre di nuovo al centro le tematiche femminili. Il nostro costante impegno – prosegue – è rivolto a combattere ogni forma di pregiudizio e discriminazione, nonché a mettere in luce le professionalità e le competenze femminili in un’ottica di valorizzazione delle differenze di genere. Ancora oggi – conclude – sono molte le difficoltà che pesano sulla popolazione femminile, ma sono sempre maggiori le potenzialità, ancora in parte inespresse, delle donne”.

Le attività svolte nel primo anno della Casa sono riconducibili sinteticamente a quattro filoni tematici di lavoro: donne e arte, donne e memoria, donne e benessere, donne e diritto. In un anno sono state realizzati calendari mensili di appuntamenti ed attività rivolte in particolare alle donne, ma a cui hanno preso parte anche alcuni uomini, che hanno avuto grande e crescente successo. Centinaia infatti sono state le persone che si sono recate alla Casa per prendere parte a qualche iniziativa o per proporne di nuove.
Ma questo marzo vede anche un altro importante anniversario. Esattamente un anno fa, infatti, veniva completamente rinnovata la Commissione Pari Opportunità del Comune. Un gruppo di lavoro, presieduto dalla giovane Sara Rosso, del quale, primo caso in regione, è entrato a far parte anche un uomo, il presidente di Arcigay Friuli, Giacomo Deperu in rappresentanza di tutte le associazioni omosessuali e transessuali. “In questo primo anno di attività – racconta Rosso – abbiamo organizzato assieme molti eventi e abbiamo intessuto proficui rapporti con tutte le associazioni del territorio, in modo tale da poter lavorare in modo più sinergico e positivo possibile. Penso, ad esempio, a “Passi Avanti”, il calendario di eventi organizzati per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e per il Transgender Day, oppure in occasione di quest’ultima edizione di Calendidonna. Ora – anticipa – ci aspetta un importante lavoro sulle pari opportunità intese non soltanto come tematiche legate al genere e al rapporto uomo-donna, ma anche, così come vogliono le direttive dell’Unione Europea, sulle tematiche legate all’orientamento sessuale e identità di genere”.

Tornando alla Casa delle Donne, di cui fa parte ovviamente anche la Commissione Pari Opportunità, sono moltissime le associazioni che compongono il tavolo di coordinamento, presieduto da Del Torre: Andos, Dars, Core, La Tela, Donne resistenti, Endometriosi, SeNonOraQuando, Anna Achmatova, oltre ad alcune funzionarie del Comune stesso.

Ma vediamo, nel dettaglio, le tante iniziative organizzate. In un anno si è spaziato dai corsi di lingua italiana per donne straniere a quello di ginnastica perineale, da quelli di informatica, a quello di re-fashion, fino ai laboratori di ceramica. Una decina le mostre d’arte organizzate, quadri, fotografie, tessuti e ceramiche realizzate da artiste femminili del territorio. Ogni mese, poi, sono stati organizzati diversi incontri aperti al pubblico su varie tematiche. Si è parlato delle difficoltà lavorative delle donne, analizzando anche il recente jobs act, del confronto tra generazioni, dell’odioso fenomeno della violenza di genere, della depressione post-parto e della difficoltà di essere madri, della toponomastica femminile, dell’uso di genere nella lingua italiana e di stereotipi, oltre che dell’orientamento sessuale e di transgenderismo. Senza contare che la Casa ha offerto i propri locali affinché potessero riunirsi molti altri gruppi di donne. Attivato, infine, anche un centro di documentazione di testi scritti da donne, che trattano di parità di genere, della storia delle donne o che hanno lo scopo di valorizzare la differenza di genere.