Regione FVG guarda con ambizione a Udine2050

“La Regione guarda con ambizione al progetto di infrastrutturazione ferroviaria Udine2050, un obiettivo che proietta il Comune e l’intero territorio verso una direzione moderna, efficiente e sostenibile”.
Questo il concetto espresso dall’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, a margine dell’incontro tenutosi oggi nel municipio del capoluogo friulano con il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, i tecnici regionali di Rete ferroviaria italiana (Rfi Fvg) e i tecnici dell’Università di Udine che hanno sviluppato il progetto per l’interramento del tratto urbano della ferrovia.
“Udine2050 è un progetto ambizioso – ha evidenziato Pizzimenti -, del quale la Regione si candida a fare da regia, posto che sarà necessario mettere a punto un Accordo di programma tra la Regione stessa, Rfi ai suoi livelli regionali e superiori, Comune e soggetti che fanno capo ai sistemi urbani di mobilità e ai centri di interesse coinvolti in questo nuovo sviluppo urbanistico”.
Il progetto prevede l’interramento della ferrovia tra l’area ex Safau a sudovest e lo scalo ferroviario di via Buttro a sudest, interessando una superficie complessiva di 43 ettari con tre livelli di azione: quello infrastrutturale di interramento dei binari a 10 metri sotto l’attuale piano, quello costituito da un corridoio eco tecnologico e parco urbano per “ricucire” lo strappo urbanistico tra la part Nord e Sud della città e quello di rigenerazione urbana che include il recupero delle aree dismesse (i due vuoti urbani alle estremità della linea ferroviaria) dove sorgerebbero poli scolastici, sanitari, residenziali in un’ottica di inclusione sociale e mobilità sostenibile. Il valore stimato degli interventi raggiunge la cifra di 1,5 miliardi di euro.
“Oggetto di una tesi universitaria, Udine2050 non si limita ad immaginare la Udine del futuro, ma si propone fin da ora come un concreto piano infrastrutturale, dal forte impatto sull’evoluzione urbanistica della città, candidato ad accedere alle risorse del Recovery Fund proprio perché rispondente ad una visione di grande respiro” ha osservato Pizzimenti.